IL DELITTO

Omicidio di Nuvolento, Raffaella Ragnoli resta in carcere. Il gip: "Incapace a reagire con equilibrio"

di Redazione web
Per la donna, accusata di avere accoltellato il marito durante una lite familiare, la difesa aveva chiesto i domiciliari
Carabinieri sul luogo dell'omicidio
Carabinieri sul luogo dell'omicidio
Carabinieri sul luogo dell'omicidio
Carabinieri sul luogo dell'omicidio

Il gip non ha convalidato il fermo per Raffaella Ragnoli, accusata di avere accoltellato sabato sera a Nuvolento il marito Romano Fagoni durante una lite familiare, ma ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere. La difesa aveva chiesto i domiciliari. 

L’auto con a bordo il pubblico ministero mentre lascia il carcere
L’auto con a bordo il pubblico ministero mentre lascia il carcere

Nell'interrogatorio di garanzia durato oltre due ore la donna ieri ha ammesso di avere colpito il coniuge per timore che accadesse qualcosa al figlio 15enne che ha assistito al diverbio. Una paura scaturita, ha riferito, dal fatto che il marito stesse impugnando un coltello da tavola mentre stavano discutendo. 

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Le parole di Raffaella Ragnoli durante la chiamata al 112

«L’ho ucciso, l’ho ucciso». Sono queste le parole, pronunciate in dialetto bresciano dalla 57enne che sabato scorso a Nuvolento  ha ucciso con sei coltellate il marito Romano Fagoni. Le parole della donna sono state registrate nel corso della telefonata che il figlio 15enne ha fatto al 112 implorando la madre di fermarsi. «Mamma perchè?» Chiede il figlio mentre è al telefono con i soccorritori e la madre risponde: «Basta, ti avrebbe ucciso».

Il gip: "Ha negato il coinvolgimento del figlio"

«La donna ha spiegato di aver agito per difendere il figlio dopo che il padre gli aveva puntato un coltello alla gola e ha spiegato di aver agito da sola negando perentoriamente il coinvolgimento del figlio» scrive il Gip nell’ordinanza con la quale tiene in carcere Raffaella Ragnoli accusata di omicidio volontario aggravato.

«Ha dato conto di un contesto familiare difficile, contrassegnato da continue vessazioni e minacce da parte del marito nei confronti suoi e del figlio» scrive il gip, e «le modalità, le motivazioni e il contesto in cui è avvenuto l’omicidio denotano un’evidente incapacità della donna a reagire con equilibrio e raziocinio ad eventuali frustrazioni o comunque ad eventi avversi».

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