IN DUOMO VECCHIO

Per l’organo Antegnati e gli affreschi è l’ora di un restyling atteso da tempo

di Luigi Fertonani
La sinergia tra il Comune di Brescia e Intesa Sanpaolo porta ad un’importante operazione
Tempo di lavori in Duomo Vecchio per alcuni tesori da restaurare
Tempo di lavori in Duomo Vecchio per alcuni tesori da restaurare
I tesori del Duomo Vecchio pronti al restauro - Ph Comune di Brescia

Sembrava non ci fosse una soluzione a breve per il restauro dell’organo Antegnati – Serassi presente in Duomo Vecchio: troppi problemi e troppo poche risorse. Invece il «miracolo» si è concretizzato: diverse forze si sono messe in moto, a partire dal Comune di Brescia e grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo, e la settimana prossima cominceranno importanti lavori di ripristino. Il Duomo Vecchio è di proprietà dell’amministrazione comunale, mentre l’organo che si trova nell’abside è di competenza della parrocchia, com’è stato ricordato dal parroco don Gianluca Gerbino.

Organo Antegnati, un tesoro nel tesoro: nascondeva un affresco del Romanino

L’organo originale risale al 1526 quando venne eretto da Giovanni Antegnati; poi venne «rifatto» dalla ditta Serassi di Bergamo nell’Ottocento ma in questa operazione, che oggi sarebbe improponibile, venne fortunatamente conservata una parte delle canne originali cinquecentesche. E venne fatto un «provvidenziale» errore: mal calcolato l’ingombro delle canne del registro dei contrabbassi, queste venero collocate ai lati dello strumento.

Grande sorpresa dunque quando, togliendole oggi, si è scoperto un affresco del Romanino. E non un affresco qualunque ma la continuazione della scena ai due lati dell’organo, quella dell’Incoronazione della Vergine e riportata in quelle grandi ante dell’organo che nel frattempo erano state collocate in Duomo Nuovo, alle spalle del monumento dedicato a Paolo VI. Tra pochi giorni verrà dunque demolito il muro che ancora copre una parte della scena e poi partiranno i lavori sullo strumento vero e proprio, dalla cassa al ripristino delle canne oggi curate dalla ditta Mascioni.

Intesa Sanpaolo da parte sua, col suo progetto «Restituzioni», interverrà con 50.000 euro sugli affreschi e sulle ante che verranno riportate nella loro sede originale grazie ai lavori dello Studio di Restauro Beni Culturali Sas di Paolo Mariani con sede in Crema; la direzione lavori e il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione sono stati affidati allo Studio Associato Architetti Montini Pellegrini con sede a Brescia.

Tra l’altro il progetto «Restituzioni» ha già provveduto al restauro di altre opere del Romanino in Duomo Vecchio fra cui «La raccolta della manna» e «L’acqua zampillante dalla roccia». Dal punto di vista strettamente legato all’importante ripristino delle canne la direzione dei lavori vede protagonista l’esperto organologo Giuseppe Spataro mentre i lavori di restauro del palco e della cassa armonica sono stati iniziati e verranno conclusi dallo Studio di Restauro Beni Culturali di Paolo Mariani con sede a Crema.

I costi del restauro

Non sono indifferenti: la Giunta ha assegnato un contributo complessivo di 261.000 euro – con una parte sostenuta dalla parrocchia - per il restauro e 164.000 euro per i lavori di carattere edile e strutturale preparatori al riposizionamento dell’organo. Il progetto dovrebbe essere concluso entro la fine dell’anno e prestissimo dunque l’organo in Duomo Vecchio sarà disponibile per i concerti di collaudo e per proporre una serie di eventi musicali, attesissimi naturalmente da tutti gli appassionati che si troveranno davanti a un organo dall’aspetto totalmente diverso da quello visto finora. •.

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