IL CONCORSO. Riconoscimento per le più belle storie tra cani e padroni

«Premio della bontà»
a due cinofili bresciani

I padroni sono stati premiati per l’infinità bontà con cui si sono presi cura dei loro amici a quattro zampe. I cani hanno ricevuto una menzione d’onore per l’altruismo con cui si sono occupati degli esseri umani. Nessuno di loro ha mai chiesto nulla in cambio ma è stato ugualmente ricompensato con un riconoscimento di grande valore. Due bresciani hanno ricevuto a Camogli, provincia di Genova, il «PremioInternazionale Fedeltà del Cane», ideato nel 1962 e giunto alla sua 55esima edizione.

PROTAGONISTI della scena Cavour e Brenda, due cani dalle storie opposte ma dai destini comuni. Strappalacrime la vicenda di Brenda, una rottweiler di 7 anni in forza alla Polizia di Stato della provincia di Brescia. Questo esemplare ha svolto oltre 150 servizi di ricerca di sostanze stupefacenti in zone particolarmente esposte all’eternit. L’eccellente applicazione con cui ha svolto il suo compito, però, non le ha risparmiato una grave malattia. L’esposizione all’eternit, infatti, le ha procurato un tumore che la sta lentamente conducendo verso la fine dei suoi giorni. Ma prima di chiudere gli occhi per sempre le è stato riconosciuto il premio.

CAVOUR, invece, è il cane di Danilo Giovanni Marini, un fotografo bresciano dal cuore grande. I due sono amici per la pelle da circa 9 anni, cioè dal 2007, anno in cui il padrone si è accorto che il suo cane, un incrocio, soffriva di incontinenza urinaria. «Il disturbo probabilmente ha avuto origine da un incidente automobilistico che Cavour aveva subito prima del nostro incontro - spiega Danilo - e che potrebbe avergli danneggiato l'ultima vertebra lombare».

Con pazienza e molto amore Marini si è applicato a lungo per tentare in vari modi di risolvere il problema. Poi, dopo decine di tentativi, ecco il «miracolo». Danilo ha sperimentato la tecnica vincente ed è riuscito ad alleviare le sofferenze di Cavour. «Si tratta di particolari compressioni manuali in zone specifiche dell'addome - racconta - con le quali ho potuto alleviare i suoi patimenti e liberare la vescica».

Oggi il fotografo è disponibile a spiegare la procedura ai proprietari di cani afflitti da un disturbo simile e a diffondere il sapere accumulato durante le cure di Cavour a tutti coloro che ne avessero bisogno. Sul palco di Camogli, accompagnato anche dal gatto Smart, Marini ha chiuso con un invito ai padroni: «A volte l'amore tra esseri umani va e viene. Ma un cane che viene abbandonato non riuscirà mai a farsene una ragione: soffirà e basta». A.A.

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