politica

Ribaltone lombardo per Forza Italia: deluso ma zittito il fronte bresciano

di Mauro Zappa
Bocche cucite nel partito ma sono evidenti le perplessità per la sostituzione del coordinatore lombardo Salini con la fedelissima di Arcore, Licia Ronzulli. La linea a livello locale è un (eloquente) silenzio ma c'è chi parla di «svilimento del partito». Carzeri: «Pensiamo alle prossime amministrative»

Bocche cucite tra i bresciani di Forza Italia all’indomani del terremoto lombardo provocato dalla sostituzione di Massimiliano Salini con Licia Ronzulli, senatrice ed ex parlamentare europea, nel ruolo di coordinatore regionale del partito. Se qualcuno parla lo fa in camera caritatis, come quel forzista che «fa politica per volontariato» e che si lascia scappare (forse dimenticando che in un partito dall’impronta padronale come Forza Italia un congresso vero e proprio non si celebra da quasi un ventennio) un «W la Prima Repubblica!», esclamazione da intendersi come ammissione di nostalgia per un tempo in cui nelle forze politiche le discussioni e le contrapposizioni erano feroci e avvenivano alla luce del sole.

A Brescia il corpo dirigente di Forza Italia è riconducibile, se non in toto quasi, a Mariastella Gelmini, conseguenza del fatto che il ministro per gli Affari regionali è di fatto «l’uomo forte» a livello territoriale. Ed è da lei, già coordinatrice regionale del partito, che quella parte di Forza Italia allergica alla scelta della senatrice Ronzulli aspetta una mossa, un’iniziativa che metta nero su bianco l’irritazione per una decisione che appare come la prova provata che ad Arcore si voglia sposare una linea politica sbilanciata in direzione Lega. Ragion per cui, un po’ per ordini di scuderia e in parte perché la svolta è stata impressa in prima persona dal presidente Berlusconi e avviene ad una manciata di mesi dalle elezioni politiche e regionali, uscire allo scoperto potrebbe rivelarsi controproducente per le proprie ambizioni.

Resta il fatto che, rigorosamente «a taccuino chiuso», in molti manifestano stupore e sussurrano di «progressivo e inarrestabile svilimento del partito». Nella battaglia ingaggiata in Forza Italia tra chi guarda, come Gelmini, a una collocazione centrista e moderata del partito e chi è propenso invece a stringere una rigida alleanza con Salvini, la promozione di Ronzulli suona come un de profundis per la linea politica sostenuta dai primi.

«Stabilito che non c’era ragione alcuna per defenestrare Salini a poche settimane dalle elezioni amministrative (in Lombardia si vota in centri importanti, tra cui tre capoluoghi di provincia), la scelta di un nome come quello di Alessandro Cattaneo si sarebbe anche potuta digerire, ma imporre Ronzulli equivale a una dichiarazione di guerra», si sostiene a denti stretti tra i forzisti bresciani.

Intanto la nuova coordinatrice stringe i tempi e convoca per martedì 17 maggio consiglieri regionali e assessori di Forza Italia. L’appuntamento è fissato alle 9 al Pirellone, rigorosamente in presenza.

L’unica esponente bresciana di FI che accetta di rilasciare una dichiarazione sulla designazione della fedelissima di Arcore è la consigliera regionale Claudia Carzeri. «Con le amministrative alle porte in 128 comuni lombardi e le elezioni regionali tra meno di un anno abbiamo il dovere di restare uniti, evitando divisioni e personalismi che farebbero male a tutti - dichiara la presidente della commissione Trasporti e infrastrutture di Palazzo Lombardia -. Licia Ronzulli è una figura che vanta una lunga esperienza politica e istituzionale e sono certa che da commissaria lombarda di Forza Italia darà un grande contributo in vista delle sfide che ci attendono. Martedì avremo un incontro con lei, ritengo molto importante questo passaggio».

Suggerimenti