Mussolini «cittadino onorario»: a Provaglio la cancellazione finisce al voto

di Fausto Scolari
Il sindaco lo aveva promesso ora si attende il responso dell'aula L'Anpi plaude alla decisione ma il mazziniano Rodella dice no.
La commemorazione di Turla e Zabelli, vittime del brutale rastrellamento nazifascista a Provaglio nel 1944
La commemorazione di Turla e Zabelli, vittime del brutale rastrellamento nazifascista a Provaglio nel 1944
La commemorazione di Turla e Zabelli, vittime del brutale rastrellamento nazifascista a Provaglio nel 1944
La commemorazione di Turla e Zabelli, vittime del brutale rastrellamento nazifascista a Provaglio nel 1944

Provaglio d'Iseo si appresta a  revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, concessa al capo del fascismo il 29 maggio del 1924. Probabilmente (bisogna infatti attendere il voto del consiglio comunale, che però appare scontato) lo farà domani mattina, 29 ottobre,  alle 10 durante l’assise comunale  a Palazzo Francesconi in seduta straordinaria, per la trattazione di questo unico ordine del giorno.

Revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini, Provaglio va in streaming

La seduta sarà aperta al pubblico e sarà trasmessa in streaming su YouTube. È stata dunque onorata la promessa fatta il 20 agosto dal sindaco Enzo Simonini durante la cerimonia ufficiale dell’Associazione partigiani alla commemorazione di Enrico Turla e Ugo Zabelli, i due concittadini trucidati dai nazifascisti durante il rastrellamento di Provaglio d’Iseo del 20 agosto 1944.

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Plauso dall'Anpi per la decisione dell'Amministrazione

La convocazione del Consiglio comunale straordinario trova il plauso di buona parte della locale sezione Anpi: «Una bella idea che approviamo, che sosterremo e che fa onore all’amministrazione comunale. Un atto di grande rilievo simbolico per il nostro paese dove la dittatura nazi fascista ha mietuto vittime».

Ma c'è chi è contrario perché "la storia non va cancellata"

 Una voce fuori dal coro è quella Alfonso Rodella, storico prestigioso e repubblicano mazziniano, fra l’altro uno dei fondatori dell’Anpi provagliese: «Non sono d'accordo – aveva affermato con fermezza Rodella -. La storia non va cancellata. La storia va studiata. Si possono giudicare tutti i fatti e per giudicarli bisogna valutarli conoscendo le motivazioni allora addotte, senza remora alcuna e senza enfatizzare» 

 

 

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