la tragedia

Carpenedolo, infortunio mortale in un impianto lavorativo: la vittima è un operaio di 43 anni

di Redazione web
Andi Rexhepi, lavorava per una ditta esterna, sarebbe caduto dal tetto di un capannone della Marmi Ghirardi

Infortunio mortale in un impianto lavorativo di Carpenedolo. A perdere la vita Andi Rexhepi, 43enne di origini albanesi che viveva a Piancogno. Secondo le prime sommarie informazioni il 43enne, stava lavorando per una ditta esterna (Mocam di Biennosul tetto di un capannone dell'azienda Marmi Ghirardi per sistemare le lastre dai danni provocati dalla grandine di quest'estate e sarebbe scivolato, per cause ancora da accertare, da un'altezza di pochi metri: una caduta di circa 6 metri su alcune lastre di marmo che è stata fatale.

Inutili i tentativi di soccorso. L'uomo è morto sul colpo. Lascia una figlia di 16 anni.

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Intervenuti i carabinieri di Desenzano del Garda e gli operatori di Ats Brescia.

Una conta tragica per il Bresciano: dall'inizio dell'anno sono già sette gli incidenti mortali sul lavoro. Molti di più se si contano le vittime: nell'incidente all'Esselunga di Firenze hanno perso la vita quattro operai di origini straniere ma residenti nel Bresciano.

Sinistra italiana Brescia: "Una mattanza senza fine"

"L'ennesima vittima di una mattanza senza fine. Il cordoglio è inutile se non si fanno seguire iniziative di prevenzione. Più controlli, più formazione, più legalità, più cultura della sicurezza, più garanzie su appalti e subappalti, più presidi di sicurezza. A Brescia ci sono solo 53 ispettori del lavoro su un organico di 160. Serve agire. Subito - è l'appello del segretario provinciale di Si Brescia Luca Trentini - . Le condoglianze di oggi si traducano in una sforzo concreto da parte del governo perché cessi questa strage. Di lavoro non si può morire!".

Sinistra italiana Bassa orientale: "Politiche liberiste sul lavoro sono fallimentari"

"Al di là delle modalità, ancora da chiarire tecnicamente, la classe operaia paga il quotidiano tributo di sangue a un modello produttivo, ormai insopportabile. La questione delle morti sul lavoro ha una connessione con la sicurezza e tutela della salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro, e con la capacità di fare efficaci e periodici controlli dei luoghi di lavoro e sulla qualità dell’offerta di lavoro.

Le politiche liberiste sul lavoro, hanno delineato una cornice composta da minori diritti e minori tutele, meno personale e più ore di lavoro, meno fondi e meno norme di sicurezza, più precarietà e meno garanzie. Il susseguirsi di morti sul lavoro e di infortuni sui luoghi di lavoro dovrebbero portare il Governo ad un ripensamento complessivo delle politiche sul lavoro basate essenzialmente sulla precarietà e sulla riduzione dei diritti dei lavoratori ma anche su politiche previdenziali che tendono a far restare in attività lavoratori fino a settanta anni. La riduzione costante dei diritti e delle tutele sono alla base di incidenti, spesso gravi, che accadono sui luoghi di lavoro. Non si può perdere altro tempo e non si possono piangere altre morti".

Pd Lombardia: "Brescia maglia nera in Lombardia"

"Nell'esprimere la mia vicinanza alla famiglia dell'operaio deceduto questa mattina in un cantiere a Carpenedolo, voglio però ribadire che queste tragedie sono inaccettabili. E' necessario intervenire attraverso una maggiore e più adeguata formazione e azioni di prevenzione e controllo - ha detto la consigliera regionale del PD Miriam Cominelli -. Secondo i dati dell'Osservatorio Vega Engineering, la Lombardia risulta la regione italiana con più incidenti, compresi quelli mortali. E Brescia, con 55 infortuni ogni milione di occupati, è maglia nera in Lombardia. Fatto che implica evidentemente l’esistenza di lacune, come è stato segnalato anche dalla Corte dei Conti nella sua analisi annuale ai documenti di bilancio. In questa legislatura abbiamo chiesto e ottenuto la Commissione d’inchiesta Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che deve aiutare ad agire al meglio per prevenire le morti bianche.

La nostra volontà è quella di arrivare a costruire un protocollo con le buone pratiche da seguire, compresa la gestione del rischio, per lavoratori e datori di lavoro. Un impegno che trova riscontro anche nell'ordine del giorno presentato dal Partito Democratico nella scorsa legislatura, che aveva impegnato la Giunta a rafforzare il personale della Ats per le attività di prevenzione e di controllo, che negli ultimi 20 anni è calato di oltre il 40 per cento".

 

 

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