Centro sportivo, l’autunno porterà la svolta

di Massimiliano Magli
L’aspetto attuale del Centro sportivo di Urago d’Oglio
L’aspetto attuale del Centro sportivo di Urago d’Oglio
L’aspetto attuale del Centro sportivo di Urago d’Oglio
L’aspetto attuale del Centro sportivo di Urago d’Oglio

Settembre è vicino, ma anche la fine delle vacanze lascerà tutto immutato nel cantiere (abbandonato) di quel Centro sportivo di Urago d’Oglio che avrebbe dovuto raddoppiare col progetto della Polisportiva di casa. Gli strascichi del fallimento di quel progetto sono stati davvero pesanti e nell’area a Sud dell’abitato il tempo sembra essersi fermato. A due anni fa, quando il Comune fu costretto a cacciare la Polisportiva per inadempienza contrattuale e a fare i conti con imponenti escavazioni che avevano ribassato il livello del centro di alcuni metri. ANCHE su questo fronte è attesa una verifica degli introiti per il materiale asportato, e il Comune potrebbe pretendere la restituzione degli incassi. Ma che prospettive ci sono per la ripartenza? Il sindaco Antonella Podavitte ha riassunto così gli ultimi mesi: «C’erano troppe responsabilità in gioco - ricorda - e di mezzo c’era e c’è l’interesse pubblico, per cui abbiamo preferito muoverci col supporto di avvocati evitando approssimazioni o scelte azzardate. Ora ci siamo e i lavori potranno partire». In realtà si è ancora alla fase progettuale, ma le opere dovrebbero poter iniziare entro ottobre. In cartellone l’ultimazione del campo dal calcio principale, oggi soltanto tracciato, il parcheggio al servizio di tutto il centro sportivo e l’area polivalente. «La nostra speranza è di finire per il mese di maggio - spiega il sindaco - così che la prossima estate si possa mettere mano al bando per assegnare la gestione: oggi sarebbe impossibile, visto che un aspirante non avrebbe la piena percezione di come sarà l’opera finita». Si riparte, insomma, e sempre il sindaco fa sapere che le associazioni interessate a utilizzare il centro sportivo potranno fare domanda e ottenere l’utilizzo parziale delle strutture compatibilmente con l’avanzamento del cantiere. Ricordiamo infatti che il progetto è un raddoppio della cittadella già esistente, solo parzialmente cancellata dai lavori (come i campi da tennis) ma ancora utilizzabile, a partire dal campo da calcio un tempo della prima squadra. Il piano fallito prevedeva un investimento di circa 3 milioni di euro, e anche la realizzazione di un maxi anfiteatro e di un’attività di ristorazione. Grandi progetti, dunque, naufragati quando si è trattato di trovare i quattrini necessari. Fino allo sfratto della Polisportiva, che ha fatto ricorso regalando però al Comune tre pronunciamenti favorevoli della magistratura. •

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