«Collettore, ecco quello che il ministro non sa»

di C.REB.
Marco Togni guida Montichiari
Marco Togni guida Montichiari
Marco Togni guida Montichiari
Marco Togni guida Montichiari

La partita della depurazione del Garda si gioca a carte scoperte e senza esclusione di colpi. All’indomani dell’invio al ministero, da parte dell’Ato, delle controdeduzioni al dossier di tecnici e comitati ambientalisti, i sindaci della valle del Chiese hanno inviato ieri una lettera al ministro dell’Ambiente Sergio Costa per chiedere chiarimenti su «un percorso tortuoso, poco chiaro e con troppi errori di valutazione». Il riferimento è allo studio del 2018 commissionato da Acque Bresciane all’Università di Brescia - reso pubblico dopo due anni -, e all’aggiornamento del luglio 2019. I sindaci di Montichiari, Gavardo, Muscoline e Prevalle definiscono lo studio del professor Giorgio Bertanza «un pacchetto unico e preconfezionato». Nello studio «si legge che l’analisi comparativa tra i diversi scenari è stata effettuata considerando aspetti di tipo ambientale, economico, impiantistico e urbanistico, ispirandosi ai criteri di confronto definiti nel regolamento della Regione Lombardia sulla disciplina degli scarichi in fase di emanazione. Con piacere apprendiamo quindi - scrivono i sindaci contrari all’ipotesi che i reflui fognari prodotti dal Garda vengano trattati a Montichiari e Gavardo - che l’Università aveva già affrontato lo studio 2018 ispirandosi ai princìpi del nuovo regolamento regionale in fase di varo». A luglio 2019 l’Università di Brescia consegna un aggiornamento «inserendo a sua completa discrezione due criteri aggiuntivi che rendono del tutto soggettiva e non più oggettiva la comparazione degli scenari». Secondo gli amministratori del Chiese, tra lo studio del 2018 e quello del 2019 ci sarebbero palesi incongruenze. «Gli abitanti equivalenti dello stesso bacino passano di colpo da 584.213 a 634.677. Prima si asserisce che, nell’ipotesi dello scenario 1 (Peschiera) si dovrà procedere alla realizzazione del depuratore intercomunale di Visano destinato a servire anche Remedello e Acquafredda, ma nella pagina successiva si sostiene, erroneamente, che a Visano esiste già un impianto che sarà mantenuto e adeguato». Ma i presunti errori non si fermano qui. «Parlando dello scenario 4 (Peschiera-Gavardo-Montichiari), si dichiara che il bacino di Montichiari è di 160 mila abitanti, mentre in una seconda tabella risultano 145 mila. E ancora: nello studio del 2019 in merito ai vincoli presenti sono stati presi in considerazione molti piu Comuni rispetto a quello di un anno prima, mentre è “sparito“ Muscoline. E infine, in entrambi gli studi non è mai stata presa in considerazione la classificazione sismica», che vede Gavardo e Montichiari in zona 2, quindi molto più a rischio di Peschiera che è in fascia 3. Infine i costi, che «dal 2018 al 2019 sono incredibilmente lievitati» In conclusione, i sindaci puntano il dito su «un iter per molti aspetti carente e viziato nella forma», avvisando il ministro di essere pronti «a far valere le nostre ragioni in tutte le sedi opportune, non solo in merito ai temi ambientali, ma anche a quelli relativi all’impiego di risorse pubbliche». •

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