AMBIENTE

Fiesse, cumuli di scorie stoccate: ora si allarga la contaminazione

di Cinzia Reboni
Esuberi di cromo esavalente, ferro e manganese al sito Cave Rocca. La Regione amplia il monitoraggio del sito inquinato
Uno dei sopralluoghi effettuati dall'assessore Giorgio Maione
Uno dei sopralluoghi effettuati dall'assessore Giorgio Maione
Uno dei sopralluoghi effettuati dall'assessore Giorgio Maione
Uno dei sopralluoghi effettuati dall'assessore Giorgio Maione

La messa in sicurezza del sito Cave Rocca di Fiesse, contaminato dal 1998 da polveri di abbattimento dei fumi di acciaieria mescolati con sabbia, rimane per la Regione una «priorità».

Il Pirellone ha già finanziato nel 2017 con mezzo milione di euro la rimozione di uno dei cumuli di scorie. Quindici anni prima il Comune, grazie al contributo della Regione, aveva proceduto alla messa in sicurezza del sito attraverso la copertura con geomembrana e alla realizzazione di tre piezometri per il monitoraggio delle acque sotterranee.

Negli anni successivi è stato indispensabile intervenire con periodici interventi di riparazione, risaldatura e ripristino del telo di copertura del cumulo, e nel 2022 la rete piezometrica era stata implementata con la posa di altre quattro sentinelle. «Ora servono risorse ingenti per completare l’intervento - sottolinea l'assessore regionale all'Ambiente Giorgio Maione -. Il dialogo con il ministero per trovare risorse da destinare alla soluzione definitiva del problema è già aperto. Nel frattempo è necessario sottolineare lo straordinario lavoro dei tecnici di Arpa per tenere costantemente sotto controllo l'area e dare risposte ai cittadini di Fiesse, con indagini continue delle acque e l'utilizzo di droni per controllare la copertura».

I risultati delle analisi effettuate nel sito contaminato a gennaio, diffuse ieri, «ci inducono ad estendere la rete piezometrica di monitoraggio. Già nelle prossime settimane procederemo ad un nuovo campionamento delle acque sotterranee».

Il monitoraggio è stato effettuato con un drone DJI Phantom4 RTK in dotazione all’Arpa per la verifica dello stato della copertura e l'esecuzione della campagna di controllo delle acque sotterranee e della falda. I risultati dei test eseguiti dal laboratorio Arpa hanno evidenziato il superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione principalmente in due piezometri per cromo esavalente, ferro e manganese.

I risultati delle indagini

È stata riscontrata una quantità più alta delle acque sotterranee in corrispondenza dell’area nord. «È dunque necessario piazzare ulteriori piezometri da ubicare a valle, al fine di verificare l’estensione della contaminazione rilevata – aggiunge Maione -. Sarà inoltre controllato periodicamente lo stato di conservazione della copertura di recente realizzazione». Propedeuticamente alla realizzazione di ulteriori piezometri di valle, Arpa procederà a maggio al campionamento delle acque sotterranee e ad ulteriori verifiche per disporre degli elementi sufficienti per poter piazzare nel luogo migliore gli strumenti di monitoraggio.

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