I consiglieri «disertano» Il primo cittadino decade Montirone torna al voto

di Valerio Morabito
Il Municipio di Montirone: i cittadini andranno alle elezioni anticipate dopo il commissariamento del Comune
Il Municipio di Montirone: i cittadini andranno alle elezioni anticipate dopo il commissariamento del Comune
Il Municipio di Montirone: i cittadini andranno alle elezioni anticipate dopo il commissariamento del Comune
Il Municipio di Montirone: i cittadini andranno alle elezioni anticipate dopo il commissariamento del Comune

Montirone va al voto anticipate, probabilmente in autunno. Ieri il sindaco Eugenio Stucchi è decaduto dopo le dimissioni di 6 componenti della maggioranza e tre consiglieri della minoranza. Il Comune è già stato commissariato dalla prefettura: a traghettare l’ente locale alle prossime elezioni sarà Corrado Conforto Galli. Si tratta dell’epilogo della fibrillazione che da tempo investiva trasversalmente l’Amministrazione comunale. Il punto di non ritorno è stato raggiunto quando Stucchi non si è opposto al bitumificio e al Piano Cave destinato a divorarsi il 25% del territorio comunale. Il primo cittadino leghista, eletto a maggio del 2019 con il 54% delle preferenze, è stato sostanzialmente sfiduciato da tutti ad eccezione di Vivien Zinesi e Massimo Stellini. A staccare la spina all’esecutivo sono stati il vice sindaco Gianclair Corazzina, Marco Pedoia, Andrea Silvestri, Noemi Pegoiani, Alessandro Castellini e Sergio Selvatico, ai quali si è aggiunto l’assessore esterno Filippo Spagnoli. Constetualmente si sono dimessi gli esponenti della minoranza Serafina Bandera, Silvia Ghiroldi e Stefano Formenti. Il raid è avvenuto senza consultare le direzioni provinciali dei partiti che sostenevano il sindaco della Lega. «Da tempo – osserva Gianclair Corazzina - una serie di decisioni prese da Stucchi non erano condivise con la maggioranza. Il rapporto di fiducia si è incrinato. È stato davvero un peccato, perché dal punto di vista del Bilancio abbiamo raggiunto risultati positivi mettendo in sicurezza i conti del Comune». Ma la frattura nella maggioranza si è consumata soprattutto sul bitumificio che dovrebbe sorgere dentro Cava Betulla. Stucchi e i suoi due consiglieri fedelissimi sono stati gli unici a non firmare ricorso al Tar contro il progetto. «È toccato a me – sottolinea Corazzina - affidare l’incarico agli avvocati per mantenere la promessa fatta in campagna elettorale». «Abbiamo fatto di tutto per mantenere la serenità in maggioranza nonostante la mancanza di collegialità imposta dal sindaco – osserva Filippo Spagnoli - ma non c’erano condizioni per proseguire l’esperienza amminstrativa dal punto di vista politico e umano». •.

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