in tribunale

Investì e uccise il motociclista Marco Pancaldi, la difesa: «All'origine dello schianto un guasto del furgone»

di Paolo Cittadini
Il processo a carico di Cristian Fregoni si aprirà il prossimo 21 maggio

Da una parte c’è la relazione del consulente incaricato dalla procura che ha di fatto confermato quanto emerso dai rilievi eseguiti dai carabinieri subito dopo l’incidente. Dall’altra ci sono invece le conclusioni a cui è arrivato il consulente della difesa e che ritiene che all’origine dello schianto ci sia invece una rottura meccanica che ha portato il conducente del furgone a perdere il controllo del mezzo che poi ha travolto il motociclista uccidendolo sul colpo.

Il processo

Si aprirà il prossimo 21 maggio il processo a carico di Cristian Fregoni, il 48enne che lo scorso 11 agosto a Caino ha investito Marco Pancaldi, 30 anni di Montichiari, che in sella alla sua moto (Pancaldi stava provando una due ruote da poco arrivata nel suo negozio), stava viaggiando sulle Coste di Sant’Eusebio. Fregoni era risultato positivo a diverse sostanze stupefacenti (oppiacei, cannabinoidi, cocaina e metadone) e per questo era stato arrestato e condotto in carcere.

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Per questo il 48enne, che dopo essere stato collocato ai domiciliari era finito nuovamente in cella per un’altra vicenda. «Ammetto di averne fatto uso - aveva raccontato il 48enne agli inquirenti - Ma nei giorni precedenti all’incidente. Per la procura la consulenza e la positività agli stupefacenti erano bastate per chiedere (ottenendolo) il giudizio immediato.

I difensori

Nel frattempo i familiari della vittima sono stati risarciti e questo li escluderà dalle parti civili. I difensori di Fregoni hanno chiesto il rito abbreviato condizionato a una consulenza di parte e sono pronti a chiedere che Fregoni possa avvedere a un percorso di giustizia riparativa.

Per il professionista incaricato dai legali del 48enne un improvviso danno meccanico avrebbe fatto perdere il controllo a Fregoni che, stando alla ricostruzione del consulente, stava viaggiando a 56 all’ora. Secondo il consulente se all’origine dell’incidente non ci fosse stato un guasto, l’invasione di corsia sarebbe stata più «lenta».

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