Omicidio di Cernusco, preso l’autista del killer

Killer e mandante in un video  La carcassa di un animale finito (o buttato?) nel fiume
Killer e mandante in un video La carcassa di un animale finito (o buttato?) nel fiume
Killer e mandante in un video  La carcassa di un animale finito (o buttato?) nel fiume
Killer e mandante in un video La carcassa di un animale finito (o buttato?) nel fiume

Dietro l’omicidio compiuto il 16 ottobre dell’anno scorso a Cernusco sul Naviglio ci sarebbe un giro di usura. Una pista investigativa che porta dritta nella Bassa bresciana. Dopo l’arresto del presunto killer residente a Manerbio e di un suo complice, l’altra sera è finito in cella il terzo componente del commando fermato a Roncadelle. Per gli inquirenti non ci sono dubbi: l’imprenditore Donato Carbone venne ammazzato nel corso di un vero e proprio agguato. La vittima attorno alle 18.30 venne freddata, con un colpo di pistola al petto nel garage del suo appartamento a Cernusco sul Naviglio. Due componenti del commando formato da tre persone furono identificati grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza, incastrati con un'indagine di vecchio stile, partendo dalle righe di una felpa usata da uno dei sicari. Peraltro la pistola si inceppò costringendo l'assassino a usarne una di riserva. In un secondo momento si risalì all'auto usata per l'omicidio, abbandonata poco dopo in un Comune vicino. L’altra sera attorno alle 23, i militari del nucleo investigativo di Milano hanno individuato il terzo complice: Giuseppe Del Bravo, 41enne, ritenuto responsabile di concorso in omicidio aggravato porto abusivo di armi, clandestina e comune da sparo, ricettazione in concorso ed in particolare di aver partecipato alle fasi di preparazione dell'agguato. Il 41enne, come detto è stato arrestato a Roncadelle. La cattura arriva dopo quella di Leonardo Lagrassa e Edoardo Sabbatino, rispettivamente il mandante e l'esecutore materiale. Del Bravo, invece, secondo gli investigatori, ha avuto un ruolo di supporto logistico ed organizzativo nella fase antecedente: ha partecipato ai sopralluoghi nell’abitazione della vittima; poi è andato in un bar in compagnia del killer e lo ha riaccompagnato nella sua casa di Manerbio. Il 41enne arrestato ieri è ora in carcere a Brescia. Il suo arresto dovrebbe aver chiuso definitivamente il cerchio sui responsabili dell’omicidio. Da appurare resta solo il movente che sembra scaturito da un regolamento di conti maturato in un giro di usura. •

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