la tragedia

Schianto in volo fra Tornado: il processo va ai supplementari

di Valentino Rodolfi
Venerdì la prossima udienza ad Ascoli Piceno per la sciagura dell'estate 2014: la prescrizione si allontana. Per i due ufficiali del 6° Stormo accusati di disastro aviatorio e omicidio colposo plurimo la Procura chiede l'aggravante della violazione delle norme per la sicurezza sul lavoro
Le bare dei quattro ufficiali caduti: il solenne funerale fu celebrato all’Aerobase di Ghedi nel settembre del 2014: il  capitano Mariangela Valentini, il  capitano Giuseppe Palminteri, il  capitano Pietro Paolo Franzese e il capitano Alessandro Dotto
Le bare dei quattro ufficiali caduti: il solenne funerale fu celebrato all’Aerobase di Ghedi nel settembre del 2014: il capitano Mariangela Valentini, il capitano Giuseppe Palminteri, il capitano Pietro Paolo Franzese e il capitano Alessandro Dotto
Il momento dell'impatto

Si allungano i tempi del processo che vede imputati due ufficiali del 6° Stormo per la sciagura dell’estate 2014, quando il 19 agosto nei cieli di Ascoli Piceno due Tornado decollati da Ghedi per un addestramento si scontrarono in volo, disintegrandosi e causando la morte dei capitani Mariangela Valentini, Pietro Paolo Franzese, Alessandro Dotto e Giuseppe Palminteri. Per venerdì 18 marzo, dunque dopodomani, è fissata la nuova udienza al Tribunale di Ascoli, ma è ormai da escludere che si arrivi a sentenza prima di Pasqua, come era stato previsto: il verdetto arriverà a fine estate, o oltre.

 

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La Procura di Ascoli ha infatti chiesto di applicare per i due imputati, i due comandanti che coordinavano da terra le operazioni, già sotto accusa per disastro aviatorio colposo e omicidio colposo plurimo, anche un’ulteriore aggravante: il mancato rispetto delle norme antinfortunistiche e di prevenzione degli incidenti sul lavoro. Di conseguenza, gli avvocati dei due imputati hanno chiesto i termini a difesa per poter riorganizzare la propria linea difensiva.

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L’udienza di venerdì, che prevedeva la deposizione di nuovi testi della stessa difesa, sarà quindi solo interlocutoria: il processo riprenderà poi, per tornare nel vivo del dibattimento, in una successiva udienza già fissata per il 3 giugno. «Che tutto cada in prescrizione, risalendo i fatti a ormai quasi 8 anni fa, è però poco probabile - spiega a Bresciaoggi l’avvocato Mauro Carrozzini, legale dei genitori di una delle vittime, il capitano Franzese - con l’aggravante della violazione di norme sulla sicurezza del lavoro, infatti, i tempi di prescrizione si allungano a 15 anni».

I quattro piloti rimasti uccisi nello schianto fra Tornado
I quattro piloti rimasti uccisi nello schianto fra Tornado

Sul banco degli imputati, lo ricordiamo, siedono due ufficiali del 6° Stormo: il maggiore Bruno Di Tora, al tempo comandante del 154° gruppo di volo «Diavoli rossi», e il maggiore Fabio Saccottelli, capo cellula pianificazione della fatale missione. A loro il procuratore capo di Ascoli Piceno, Umberto Monti, contestava « imprudenza, imperizia, negligenza», così era scritto nell’avviso di chiusura delle indagini preliminari ancora nel 2018, per non aver pianificato la missione in modo da scongiurare il rischio di collisioni, come purtroppo avvenne quando i due Tornado incrociarono alla stessa quota. La tesi della difesa è che questo sia avvenuto per l’errore di uno dei due piloti, sceso di quota invece di salire, oltre a sostenere che in un’esercitazione di routine, non particolarmente complicata, sarebbe bastato attenersi a quanto pianificato per evitare il disastro avvenuto. L’accusa invece rincara la dose. Il pubblico ministero infatti ora, con atto depositato il 18 febbraio, contesta agli imputati «l’aggravante di aver commesso il fatto in violazione della normativa sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro, di cui al programma prevenzione incidenti in vigore presso il 6° Stormo di Ghedi, e modifica in tal senso il campo d’imputazione». Si prolunga dunque la fase istruttoria: per venerdì si prevede l’aggiornamento al 3 giugno, quando si svolgeranno in aula la deposizione di un perito e di altri testimoni della difesa, quindi il processo iniziato il 28 ottobre 2019 si concluderà probabilmente dopo l’estate.•.

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