Sempre meno sacerdoti, le parrocchie si alleano

di Massimiliano Magli
Roccafranca sarà una grande unità pastorale con Ludriano, Orzivecchi, Pompiano, Gerolanuova e Zurlengo
Annunciata alla comunità di Roccafranca la nascita dell’unità pastorale con sei parrocchie
Annunciata alla comunità di Roccafranca la nascita dell’unità pastorale con sei parrocchie
Annunciata alla comunità di Roccafranca la nascita dell’unità pastorale con sei parrocchie
Annunciata alla comunità di Roccafranca la nascita dell’unità pastorale con sei parrocchie

Sei parrocchie in una sola unione. Per quanto annunciata è stata una doccia fredda la notizia dell'unità pastorale che riunirà ben sei parrocchie. L'annuncio a Roccafranca giovedì sera del vicario episcopale don Alfredo Savoldi: al consiglio pastorale e al parroco don Gianluca Pellini ha comunicato la decisione del vescovo Pierantonio Tremolada. Roccafranca sarà una grande unità pastorale con Ludriano, Orzivecchi, Pompiano, Gerolanuova e Zurlengo. Lo scenario tratteggiato da Savoldi è preoccupante in fatto di vocazioni: la previsione è che dagli attuali 7 sacerdoti presenti nelle sei parrocchie si passerà addirittura a 1 o 2. «Si tratta pertanto - ha spiegato don Alfredo - di scelte dovute che arrivano persino in ritardo rispetto all'andamento delle vocazioni e più in generale del movimento dei fedeli». La diocesi di Brescia, ha ricordato il vicario, trent'anni fa contava 1100 sacerdoti, oggi 600 ed è un continuo calo, al punto che in seminario ci sono 20 iscritti, quando un tempo ce n'erano venti per ogni anno, dai 18 anni fino ai 30. In pratica dieci volte tanti. La previsione tra 10 anni non si discosta da un totale di 250/300 sacerdoti in Provincia con ben 473 parrocchie. Il risultato è che ne deriveranno poco più di cento unità pastorali. Il consiglio di Roccafranca come pure il parroco hanno accolto la notizia come la conferma di timori nell'aria da tempo. «Non nascondo le preoccupazioni - ha ammesso don Gianluca - perché viviamo una situazione che non ha precedenti».

Tra i rappresentanti del Consiglio c'è anche Franco Tassoni, pittore del sacro, oltre che membro della Confraternità del Santissimo Sacramento: «Mi dico addolorato - ha commentato – perché vedo a rischio una tradizione bellissima come le processioni animate dalla nostra Confraternita: come potremo organizzarle una volta che saremo una realtà diffusa?». Ma don Savoldi è stato chiaro a proposito ed ha rassicurato l’auditorio: «Nulla di ciò che ha ogni parrocchia sarà cancellato. Le processioni, se ci sarà chi le organizza e chi vi partecipa, resteranno. Certo, in molti eventi interverrà una figura laica e non più il sacerdote. Con le unità pastorali le parrocchie non scompaiono, ma si centralizzeranno soltanto i coordinamenti: un sacerdote per più parrocchie, un punto Caritas per più comunità, idem per i gruppi di catechesi ecc.». Il progetto prenderà corpo da subito, ma in modo graduale: con il venir meno di un parroco, non avverrà la sostituzione e la parrocchia interessata dovrà coordinarsi con i sacerdoti delle altre, fino a che non ne resterà soltanto uno (o due al massimo).•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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