il caso

Visano, al via i lavori del depuratore: ma è già corsa contro il tempo

di Cinzia Reboni
Nonostante sul progetto penda un ricorso al Tar A2A apre i cantieri per non perdere gli 11,6 milioni di fondi del Pnnr

Più che la posa della prima pietra, si potrebbe definire la prova della prima buca. Nei giorni scorsi a Visano i tecnici di A2A hanno iniziato a «sondare il terreno» nell'area destinata ad ospitare il nuovo depuratore che servirà anche i Comuni di Isorella, Remedello e Acquafredda.

Si procede con il progetto

Nonostante il ricorso al Tar presentato dal Comune di Remedello, si procede col progetto. I tempi sono stringenti: l'impianto dovrà infatti essere ultimato entro marzo 2026, per non perdere il finanziamento del Recovery fund di 11,6 milioni di euro. Tramontata l'ipotesi di poter costruire il depuratore sul terreno di proprietà della Provincia attorno al collettore zootecnico dismesso, come era stato ipotizzato dopo l'errore dell'inserimento a bilancio dell'area tra i beni alienabili del Broletto.

Leggi anche
Visano, il nuovo (e il vecchio) depuratore imbarazza la Provincia

Il contenzioso aperto da oltre 20 anni con il vecchio gestore Vstr – che ha chiesto alla Provincia un risarcimento danni per 70 milioni di euro – attende ancora la decisione del Tribunale. Nel frattempo sia l'area che l'impianto sono sotto sequestro dal 2002.

Un progetto fallimentare

Per più di vent'anni il depuratore zootecnico – costato 14 milioni di euro e destinato a trattare i reflui di 100 mila suini all'anno - è rimasto fermo, aspettando che il tempo lo trasformasse inesorabilmente in un ecomostro, un vecchio rudere con i vasconi in stato di degrado. U

n mese fa il digestore è stato anche al centro di un giallo per un sabotaggio che ha provocato una consistente perdita di acqua a seguito della manomissione di una valvola di sicurezza. Quanto al nuovo depuratore civile, i lavori entreranno nel vivo dal mese di maggio. Albino e Antonio Galuppini, proprietari di una cascina a pochi metri dall'impianto, continuano a manifestare la loro contrarietà al progetto.

La polemica

«Quando ho visto la ruspa nel campo sono andato subito a vedere cosa stava succedendo – spiega Albino Galuppini -. Ho parlato anche con il responsabile di A2A Roberto Romano, al quale ho espresso tutti i miei dubbi, in particolare sulla rumorosità dell'impianto in funzione e l'impatto luminoso notturno. Ha cercato di rassicurarmi. Speriamo che comprendano la nostra situazione, visto che finora la nostra voce di protesta si è persa nel nulla».

"Non ci sono alternative"

Il consigliere provinciale Daniela Edalini, che segue la partita da vicino, precisa: «Siamo tutti dispiaciuti che venga consumato altro suolo agricolo, ma purtroppo l'Europa incombe con i suoi tempi tecnici». Per la Edalini non c’erano alternative: «I Comuni che beneficeranno dell’impianto sono nel mirino della procedura d’infrazione europea del 2014, poiché sprovvisti di impianti di depurazione dei reflui civili. Addirittura le fognature di Remedello scaricano direttamente nei fossi. Ato Brescia ha ottenuto un contributo Pnrr di 11.650.000 euro su una spesa totale di 18 milioni: non si può rischiare la revoca del finanziamento». Il Comune di Remedello ha presentato ricorso al Tar «senza chiedere l'istanza cautelare: in questo modo i lavori di progettazione e realizzazione del depuratore possono proseguire senza alcun intralcio».

Suggerimenti