bassa bresciana

Visano, sito vicino all'ex depuratore non può essere venduto: l'errore della Provincia

di Cinzia Reboni
L’area inserita nel piano delle alienazioni per 3 milioni di euro è ancora sequestrata. Ma "l'abbaglio" del Broletto scatena l’ira di residenti e amministratori

«Fermi tutti, ci siamo sbagliati». Il terreno di 20 mila metri quadrati inserito dal Broletto tra i beni da vendere nel bilancio preventivo approvato in Consiglio provinciale a dicembre, in realtà non è disponibile. «Si è trattato di un errore – conferma il consigliere delegato al Bilancio Gianluca Cominassi -. Quel sito andava collocato in realtà nella colonna delle “valorizzazioni” e non tra i beni alienabili. Su quel terreno infatti, dove tra le varie ipotesi del Broletto c'è quella di accendere un parco fotovoltaico, c’è un contenzioso giudiziario ancora aperto. Pertanto l'area è ancora bloccata e non può essere utilizzata da nessuno».

L’effetto domino

Ma, al netto di brutte figure e potenziali ricorsi contabili, l’errore ha provocato un corto circuito. L'indicazione di quell'area come bene alienabile – per un valore di 2.960.000 euro – aveva rimescolato le carte. Fino ad allora era sempre stato dichiarato che il terreno del vecchio depuratore (un impianto costato 14 milioni di euro di fondi pubblici, che doveva trattare i reflui di 100 mila suini all'anno) non era disponibile.

Il passato del sito

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Aperto nel 1999 e dato in gestione trentennale alla Vstr, nel novembre 2002 erano arrivati i sigilli della magistratura, che aveva trovato irregolarità nel trattamento delle scorie. E proprio in questo frangente iniziava lo scontro nelle aule di tribunale tra il gestore e la Provincia. Se l'area di 20 mila metri quadrati fosse stata davvero disponibile, non si capiva dunque l'esigenza di «sfruttare» un terreno adiacente per costruire il nuovo depuratore civile di A2a, che servirà i Comuni di Visano, Acquafredda, Remedello e Isorella e dovrà essere realizzato entro il 2026, pena la perdita del finanziamento del Pnrr di oltre 11,5 milioni di euro.

Un errore (reiterato) da correggere

«In occasione del primo Consiglio provinciale, quando metteremo mano al Dup, modificheremo questa svista», ribadisce Cominassi. Un errore reiterato, peraltro, visto che il sito era già presente tra le alienazioni nel bilancio 2022. L'equivoco ha riacceso le polemiche sul nuovo impianto di A2a.

Le reazioni degli amministratori dei Comuni coinvolti

Alla richiesta di chiarimenti da parte del sindaco di Visano Francesco Piacentini, che nei giorni scorsi ha avuto un incontro con l'Avvocatura del Broletto per fare piena luce sulla vicenda, è seguita la presa di posizione del primo cittadino di Remedello Simone Ferrari, che dalle parole è passato ai fatti: è stato infatti depositato ieri, 31 gennaio, un ricorso al Tar contro il progetto definitivo del depuratore di Visano, ritenendo la localizzazione non idonea per il pubblico interesse.

Area dove sorgerà il nuovo impianto
Area dove sorgerà il nuovo impianto

«Siamo stati l'unico Comune coerente – sottolinea Ferrari -, e abbiamo agito di conseguenza, incaricando l'avvocato Alessandro Asaro di assisterci nel ricorso. Non condividiamo né le scelte progettuali, né l'ubicazione del nuovo impianto, che sacrifica pregiate aree agricole. La Provincia ha sbagliato? Ognuno si prenderà le proprie responsabilità. Certo che dopo vent'anni il Tribunale dovrebbe trovare il modo di chiudere la partita del vecchio depuratore zootecnico: non è possibile tenere aperta una vertenza all'infinito».

I residenti

Non bastasse, i fratelli Albino e Antonio Galuppini (che da 20 anni devono sopportare la presenza dell'eco mostro, ed ora si vedranno costruire a pochi metri di distanza il nuovo depuratore) con una lettera indirizzata all'Ufficio d'Ambito hanno ribadito la loro «assoluta contrarietà all'ubicazione del nuovo depuratore sul terreno finora identificato. Siamo stati citati nella Conferenza dei servizi senza averne consapevolezza – scrivono - e il nostro pensiero è stato travisato. Una forzatura inaccettabile. E per giunta non sono nemmeno state previste compensazioni. Suggeriamo di spostare l’impianto adiacente al vecchio depuratore e confinante con la strada provinciale e il Comune di Remedello: a nostro avviso, avrebbe un minor impatto ambientale».

Se Ato proseguirà nel suo intento di imporre un impianto in un'area che nessuno vuole, «saremo costretti ad utilizzare tutti i mezzi legittimi per opporci – continuano i Galuppini -. Tutti erano convinti, come è logico che fosse, che venisse riutilizzata l'area del vecchio impianto. Siamo stati trattati in maniera disumana».

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