Volata lunga del velodromo, pronto in estate

di Valerio Morabito
Per il velodromo di Montichiari si avvicina la ripresa dell’attività sportiva ciclisticaAccordo raggiunto per ultimare i lavori all’interno dell’impianto
Per il velodromo di Montichiari si avvicina la ripresa dell’attività sportiva ciclisticaAccordo raggiunto per ultimare i lavori all’interno dell’impianto
Per il velodromo di Montichiari si avvicina la ripresa dell’attività sportiva ciclisticaAccordo raggiunto per ultimare i lavori all’interno dell’impianto
Per il velodromo di Montichiari si avvicina la ripresa dell’attività sportiva ciclisticaAccordo raggiunto per ultimare i lavori all’interno dell’impianto

Decisivo faccia a faccia giovedì tra la società «Sport e Salute» del Coni e il Comune di Montichiari. A comunicarlo, nel corso dell’ultimo Consiglio federale, è stato il presidente della Federciclismo Renato Di Rocco. «È stato definito l’elenco dei lavori - ha affermato Di Rocco - in vista del dissequestro, garantita la disponibilità economica per realizzare le opere necessarie, 1 milione e 800 mila euro. Una parte di questi sono stati già spesi nella prima tranche per la copertura del tetto e dunque quelli rimasti serviranno a rendere la struttura completamente fruibile». «COMUNE E SOCIETÀ - ha continuato Di Rocco - stipuleranno una convenzione, anche con il coinvolgimento della Regione Lombardia. Si tratta dei passaggi fondamentali per redigere il progetto e aprire il cantiere. La stima dei tempi prevede che si finirà entro inizio estate 2021 e questo ci consentirà di utilizzare l’impianto per la preparazione alle Olimpiadi». L’accordo, aggiunge il sindaco Marco Togni «dovrebbe essere redatto entro la fine di novembre. Intanto abbiamo posto un altro tassello in vista del dissequestro di un’opera che consideriamo strategica per il territorio. Tutto questo è stato possibile grazie al confronto costruttivo con il Coni». In sostanza, prima del dissequestro, dovrà essere ultimata la fase 2: per poco meno di 1 milione di euro realizzare una serie di lavori interni alla struttura gestita dal Coni. In primo luogo, a causa delle infiltrazioni, sarà necessario mettere a norma l’impianto elettrico, riscaldamento e le relative caldaie, sistemare i rilevatori di fumo, per non parlare del restyling alle pareti ammalorate dall’umidità e a quelle di cartongesso crollate, a cui seguirà il certificato di idoneità statica per l’intera struttura. Quindi dopo i lavori per 900 mila euro che hanno riguardato la sistemazione di un telo sul tetto per evitare infiltrazioni e quelli alla pista usurata e logorata dall’acqua venuta giù negli anni, saranno necessarie altre operazioni per ottenere la completa agibilità del velodromo. In un’ottica del genere si inserisce anche la fase 3, che verrà realizzata dopo il dissequestro, e che ha come obiettivo quello del rilancio del velodromo come struttura strategica per Montichiari e in generale per il ciclismo italiano. Una sorta di polo attrattivo all’interno della cittadella dello sport insieme al PalaGeorge, a Montichiarello e al Palaghiaccio in cui l’idea dell’attuale giunta, palesata in questi mesi, è quella di creare anche un centro medico sportivo e un centro di posizionamento delle bike. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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