5 stelle, apertura all’intesa: «Se il Pd fa tesoro degli errori, noi ci siamo»

Giuseppe Conte: è il leader del Movimento Cinque Stelle
Giuseppe Conte: è il leader del Movimento Cinque Stelle
Giuseppe Conte: è il leader del Movimento Cinque Stelle
Giuseppe Conte: è il leader del Movimento Cinque Stelle

Prove di accordo, o per lo meno di dialogo, fra il Movimento 5 stelle e il Pd in Lombardia. In conferenza stampa il presidente dei Pentastellati Giuseppe Conte ha detto che il partito è pronto a «confrontarsi con altre forze politiche e sociali». E più chiaramente che «se il Pd vuole dimostrare di aver fatto tesoro di errori passati, noi ci siamo, se si vuole sedere al tavolo di confronto, noi siamo disponibili, qui come altrove, ma dobbiamo farlo con criterio e metodo». La premessa però è che si parte dai programmi, non dai nomi. Anche se Pierfrancesco Majorino, che il centrosinistra ha già indicato come il suo candidato, è «una persona che ha sensibilità vicina» ai temi cari ai 5 Stelle e quando arriverà un secondo momento, «Majorino potrà essere un candidato possibile», ma in questo momento «non accettiamo di discutere del tema della candidatura. Ci interessano i programmi e definire un progetto sui contenuti». La questione candidato «per ora è da accantonare. Abbiamo un candidato forte che non ha un problema di identità e che farà un buon lavoro sul programma» è la replica del Nazareno con una campagna elettorale già iniziata e il voto con tutta probabilità fissato il 12-13 febbraio, data in cui la Lega vorrebbe si tenesse l’election day, accorpando le elezioni in Lombardia e Lazio: «Non credo che si parlerà di tempi particolarmente lunghi - ha spiegato il coordinatore lombardo dei 5 stelle Dario Violi -. Se non ci sarà l’accordo di pace, noi ci siamo sempre presentati da soli e non ci spaventa la cosa». Tornando a Giuseppe Conte, il leader del Movimento ha sottolineato anche come sia importante che «per raggiungere una proposta seria e solida, ma soprattutto utile, non possiamo mischiare le squadre e correre dietro la candidatura di Letizia Moratti. Non mi piace parlare di singoli candidati ma non si battono le forza di centrodestra con candidati di centrodestra. Noi abbiamo un’altra prospettiva politica e mostriamo il cartellino rosso a chi non ha gestito bene la sanità». Sanità circa la quale il Movimento fissa tra i suoi obiettivi quello di ridurre del 50% le liste di attesa per prestazioni sanitarie, dimezzando i fondi destinati al privato per finanziare la sanità pubblica territoriale. Inoltre, i pentastellati chiedono lo «stop delle nomine politiche» e la trasformazione del 50% delle strutture per anziani e persone con disabilità in strutture pubbliche. Sul fronte delle infrastrutture invece l’intenzione è quella di privilegiare investimenti pubblici per lo sviluppo e la tutela della viabilità esistente, con lo stop «a nuove infrastrutture stradali non sostenibili finanziariamente, come la Pedemontana». Dal punto di vista ambientale, secondo i pentastellati serve la stabilizzazione dei contributi per le comunità energetiche, il «decommissioning» degli impianti di incenerimento più obsoletì e l’applicazione «concreta» dell’economica circolare «verso l’obiettivo rifiuti zero». Sul lavoro il programma M5S prevede invece il sostegno alle Pmi per la transizione digitale ed energetica, il potenziamento dei centri per l’impego e l’introduzione di sistemi premianti per chi investe in sicurezza. Capitolo finale l’agricoltura: per i pentastellati è fondamentale promuovere le eccellenze locali, governare la crisi idrica, incentivare le proposte per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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