la storia

Adriana Barbu, prima camionista donna della Germani: "Ho realizzato un sogno"

di Luca Goffi
La 53enne nata in Romania e residente a Borgosatollo ha risposto all'appello dell'azienda dopo aver letto la notizia su Bresciaoggi. Ora guida un bestione da 44 tonnellate
Adriana nella cabina del suo "bisonte" della strada
Adriana nella cabina del suo "bisonte" della strada
Adriana nella cabina del suo "bisonte" della strada
Adriana nella cabina del suo "bisonte" della strada

La prima camionista donna della storia di Germani è Adriana Barbu, 53enne nata in Romania e residente a Borgosatollo. Una donna minuta che sin da bambina si è innamorata dei camion, affascinata dalla loro «stazza» imponente. Possiede la patente C e dal 1987 guida gli autoarticolati, ma dal suo arrivo in Italia, oltre 10 anni fa, si è trovata costretta ad accantonare questa passione. Ma quando il suo sguardo è caduto sulla notizia di Bresciaoggi e sull’appello di Germani, nel constatare che un’azienda solida stesse cercando con tale insistenza nuovi lavoratori, la sua attrazione irrefrenabile per la guida ha preso il sopravvento. Lo stipendio allettante non è stato l’aspetto decisivo per spingerla a presentare il proprio curriculum, la forza è arrivata da dentro, dallo sguardo sognante con cui da bambina osservava sfrecciare i camion sulla strada.

Il sorriso di Adriana Barbu: per lei un bel traguardo
Il sorriso di Adriana Barbu: per lei un bel traguardo

«Sono incredula, non avrei mai pensato di poter realizzare questo sogno - spiega Adriana Barbu -. Invece mi hanno assunta, non appena ho appreso la notizia ho svolto il corso di sicurezza sul lavoro, la visita medica ed eccomi qui». Nel giro di due settimane dalla presentazione del suo curriculum, il colloquio conoscitivo e poi la stretta di mano. «Sono onorata di lavorare in una ditta seria nella quale tra i colleghi c’è grande collaborazione - spiega la 53enne -. Ho detto al momento dell’assunzione all’amministratore delegato Mauro Ferrari che per me accettare l’incarico è un orgoglio e che porterò la professionalità di Germani in tutta Italia».

Un’etica del lavoro incrollabile, la conversazione è circoscritta durante il carico a Castel San Giovanni in provincia di Piacenza e lo scarico a Bassano Bresciano perché il telefono al volante è vietato. «La strada è casa mia, quando viaggio sul camion mi sento la padrona della strada, per una della mia statura è come una rivincita - commenta la neoassunta di Germani -. Al colloquio finale ho proprio detto che più il camion è grande più mi trovo a mio agio. Non mi sento coraggiosa a gestire un bestione da 44 tonnellate». La sua vita è dedita al lavoro, dal suo arrivo in Italia però si è occupata di tutt’altro, lavorando come donna delle pulizie. Si è rimessa in gioco in modo completo persino con un forte impegno nel volontariato. «L’Italia è il mio Paese, sono nata in Romania ma appena varco il confine italiano mi sento a casa. Brescia mi ha accolta a braccia aperte e sono riconoscente».

Alla guida della motrice da 44 tonnellate
Alla guida della motrice da 44 tonnellate

Non solo, il coronamento del suo sogno e il suo amore sconfinato per i camion, a poco a poco si propaga a tutti i suoi famigliari. Dal marito Olivier fino a due anni fa sprovvisto della patente B ed oggi studente per ottenere anche la C, ai due figli David e Liviu, il primo ha fatto il corriere di Amazon in Inghilterra, il secondo guida gli autoarticolati in Romania. Adesso il destino di Adriana è tracciato: «Spero che Dio mi tenga in buona salute per tanto tempo perché voglio lavorare per molti anni per la Germani. Voglio ripagare la fiducia che l’amministratore delegato Mauro Ferrari ha riposto nei miei confronti». Insomma, Adriana è la forza motrice della propria famiglia e da qualche giorno anche un esempio per aprire la strada ad altre donne appassionate della guida e dei camion. •.

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