Bonifica Caffaro, otto società in corsa

di Mimmo Varone
Una veduta dello stabilimento Caffaro
Una veduta dello stabilimento Caffaro
Una veduta dello stabilimento Caffaro
Una veduta dello stabilimento Caffaro

C’è notevole interesse intorno al progetto di bonifica Caffaro da oltre 70 milioni di euro. Ben otto società hanno richiesto di effettuare il sopralluogo per l’acquisizione della realtà di fatto del sito industriale. In più hanno chiesto chiarimenti ulteriori che hanno fatto slittare di un mese circa, dal 9 maggio al 6 giugno, il termine di presentazione delle proposte. «Forse non tutte le società daranno un seguito al sopralluogo, ma abbiamo riscontrato seri interessi a presentare un’offerta», ammette il commissario straordinario del Sin Mario Nova. E forse non sarà breve il lavoro della commissione che dovrà valutarle, una volta arrivate. Intanto nel recinto di via Milano i lavori propedeutici alla bonifica sono già iniziati. Caffaro Brescia, la società che negli anni scorsi ha utilizzato in affitto parte dello stabilimento, ha cominciato a demolire gli impianti di sua competenza, in accordo con la Provincia. Secondo le previsioni di Nova, l’azienda dovrebbe abbandonare il sito entro il primo semestre del 2023, dopo aver assolto agli obblighi relativi al potenziamento della barriera idraulica. Anche su questo fronte i lavori sono già iniziati. I nuovi pozzi sono stati in parte realizzati e i piezometri installati, mentre l’impianto di trattamento delle acque è in progettazione. Per la metà dell’anno prossimo Caffaro Brescia dovrebbe concludere il tutto e da quel momento il sito sarà tutto a disposizione per la bonifica. Non si comincerà subito, però. Il cronoprogramma allegato al bando di gara prevede che l’intero 2003 sarà dedicato alla progettazione esecutiva da parte della società vincitrice, e i lavori partiranno ai primi del 2024. Nova, peraltro, confida che il mese di slittamento della chiusura del bando possa essere almeno in parte riassorbito. «Certamente perdiamo qualche settimana per le offerte e per i passaggi amministrativi – dice -, ma cercheremo di stringere i tempi delle fasi successive. In ogni caso non prevediamo uno stravolgimento sostanziale del cronoprogramma». D’altronde non si poteva fare diversamente. La complessità del progetto di bonifica prodotto da Aecom ha indotto, com’era prevedibile, tutti gli interessati a chiedere un supplemento di chiarimenti e indicazioni sul progetto stesso, e lo slittamento di un mese è stato inevitabile. Ora il tempo restante dovrebbe bastare. «Alcuni chiarimenti richiesti sono stati già forniti – dice Nova – e altri sono in corso di trasmissione». Quanto agli interessati, al momento si sa poco. «Il progetto prevede componenti di opera distinti – spiega il commissario straordinario -. Si va dalla dismissione degli impianti al trattamento del suolo e della falda. Sono lavori che andranno fatti da imprese diverse con competenze specifiche e con ogni probabilità le offerte verranno presentate da associazioni di imprese che si costituiranno ad hoc». Nova non esclude nemmeno che ne possano farne parte anche aziende straniere. Ma quel che sarà davvero si saprà al momento dell’apertura delle buste. Non ha creato problemi, invece, la clausola di flessibilità inserita nel bando di gara in funzione dei possibili (e probabili) imprevisti che potrebbero verificarsi in corso d’opera. Nei fatti nessuno sa cosa ci sia davvero sotto la Caffaro, e le sorprese sono da mettere in conto. Tuttavia, «la clausola non ha suscitato particolare attenzione», dice il commissario. •.

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