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Brescia-Cosenza, playout della vergogna: cosa resta il giorno dopo I VIDEO

di Paola Buizza/ Paolo Cittadini/Vincenzo Corbetta
Amarezza, sconforto, rabbia. Sono tanti i sentimenti che animano la città e il mondo sportivo dopo le pessime scene di guerriglia andate in scena giovedì sera durante la partita e dopo. Il nostro video-reportage
Auto devastata con sassi e incendio fuori dal Rigamonti
Auto devastata con sassi e incendio fuori dal Rigamonti
Il giorno dopo gli scontri: ecco cosa rimane - OnlyCrew

Poteva restare una delusione, accettata con fair play. Invece tutto è degenerato nel caos. «È una vergogna» commenta duramente il prefetto di Brescia Maria Rosaria Laganà. Per il presidente della Lega di Serie B, Mauro Balata, quanto accaduto durante e dopo la partita delle Rondinelle contro il Cosenza giovedì sera, non solo è «ingiustificabile e va condannato con forza», ma rappresenta una sconfitta: «Mi interrogo e credo che lo dobbiamo fare tutti sul perché possano verificarsi situazione di tale violenza in occasione di un evento sportivo che dovrebbe generare gioia». In tarda mattinata è arrivato il commento di Laura Castelletti, sindaca di Brescia: «L’atteggiamento violento e sconsiderato di alcuni ha gettato un’ombra sulla tifoseria del Brescia e sull’intera città». 

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Il giorno dopo i gravi fatti che si sono verificati a Brescia, nella gara di ritorno dei playout di Serie B sospesa per il lancio di fumogeni e invasione di campo, la città e tutto il mondo sportivo si interrogano su quelle scene di guerriglia urbana che riempiono di sconcerto e colmano gli occhi di dispiacere. Ha detto bene, Balata, è una sconfitta. 

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Per le strade di Mompiano, fuori dallo stadio Rigamonti, restano silenzio e sfacelo: panchine rotte, vetrine infrante, auto danneggiate come testimoniano le foto dell'Agenzia Fotolive.

 

Il giorno dopo gli scontri: ecco cosa rimane - OnlyCrew

 

All'interno dello stadio, dove tutto è cominciato, sono ancora visibili i segni di una notte di follia: per terra bastoni, cinture, recinzioni sfondate come mostra l'ampio video-reportage realizzato da Vincenzo Corbetta, capo servizio Sport di Bresciaoggi.

Video reportage dal Rigamonti in giorno dopo

 

Il bilancio della nottata di guerriglia

Sono 8 i feriti che le forze dell'ordine contano dopo la notte di scontri dentro e fuori il Mario Rigamonti. Cinque appartengono al Reparto Mobile, 3 quelli invece della Questura di Brescia che hanno avuto bisogno delle cure dei sanitari. Alcuni di loro sono ancora ricoverati per le ferite riportate quando gli ultras delle Rondinelle li hanno affrontati a calci e pugni lanciando contro di loro aste di bandiere, sassi grossi petardi e bottiglie.

 

Dentro il Rigamonti - videoreportage

 

Cinque i mezzi danneggiati nel corso dei tafferugli: tre sono della polizia di Stato, due invece quelli dei carabinieri.

Al momento sono cinque le persone, tutti tifosi del Brescia, fermate giovedì sera e accompagnate in questura per essere identificate. La loro posizione è al vaglio e non sono esclusi nuovi provvedimenti.

Le indagini

Forze dell'ordine al lavoro anche per identificare chi, dopo un fitto lancio di fumogeni dalla Curva Nord, è entrato in campo portando alla sospensione dell'incontro. Le immagini riprese dalla Scientifica serviranno per individuare i responsabili ed emettere nei loro confronti eventuali Daspo. La stessa attività è in corso per risalire a chi, all'esterno dell'impianto ha cercato di raggiungere il settore ospite per scontrarsi con i tifosi del Cosenza.

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