la tragedia

Brescia e Palazzolo ricordano le vittime del crollo di Firenze

di Magda Biglia e Giancarlo Chiari
Nel capoluogo sciopero e presidio contro gli incidenti sul posto di lavoro. Oggi preghiera per i 4 lavoratori di casa in provincia
Lo sciopero

Due ore di presidio al mattino, dalle 9 alle 11, due al pomeriggio, dalle 15 alle 17 di ieri 21 febbraio. I lavoratori delle costruzioni di Fillea-Cgil e di Feneal Uil, attorno al centinaio, hanno volantinato su via Triumplina e alla stazione Prealpino della metropolitana, manifestando poi all’ingresso del grande cantiere del parcheggio scambiatore che si sta realizzando.

La protesta dei lavoratori

Emergenza nazionale

Anche a Brescia edili e metalmeccanici hanno aderito allo sciopero nazionale per dire «Basta» alle morti bianche, dramma anche tutto bresciano dopo la strage di Firenze (5 lavoratori morti, 4 quelli di casa a Palazzolo) e dopo i tre morti in provincia dall’inizio del 2024.

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I lavoratori avrebbero dovuto ritrovarsi per protestare a Desenzano in occasione della cerimonia per l’uscita della talpa della Tav dal sottosuolo, «ma la cerimonia non c’è stata e per questo abbiamo optato per un cantiere grande aperto in città, con alcune caratteristiche simili a quello toscano, come l’uso dei prefabbricati per i piani da innalzare, e con un committente importante, il Comune. Purtroppo siamo capitati in un giorno di gettata e i lavoratori non hanno potuto unirsi a noi, ma abbiamo parlato anche con loro», riferisce Raffaele Merigo, segretario generale della categoria in Uil.

«Occorre che della sicurezza sul lavoro si parli non solo in occasione delle tragedie che poi si dimenticano - aggiunge Ibrahima Niane collega della Cgil -. Tutti dobbiamo tenere un impegno quotidiano».

I progressi si vedono ma non basta

Entrambi i sindacalisti intervenuti al presidio ammettono che a Brescia con Ance e Cassa Edile si sono fatti progressi, che attenzione esiste, ma, sottolineano «occorre fare di più» e ribadiscono che «il problema sta nel proliferare di ditte che non hanno nemmeno la cassetta della posta, sta nel sistema degli appalti e subappalti, sta nella precarietà, nella mancanza di controlli adeguati». Sono un nodo i cantieri piccoli, ma anche quelli grossi come Esselunga, in cui sono al lavoro 150 imprese che sarebbero da coordinare.

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«Il piano di sicurezza in un cantiere cambia ogni due giorni, per cui coloro che ci lavorano devono essere particolarmente formati. Inoltre al ministro Salvini dico che per scrivere le regole è meglio ascoltare gli addetti ai lavori» sottolinea Merigo.

Lo sciopero dei metalmeccanici: adesione altissima

Altre categorie hanno tenuto assemblee, mentre i metalmeccanici, sempre di Cgil e Uil soltanto, hanno partecipato allo sciopero di due ore a fine turno con forti adesioni. Fra le più alte, secondo il comunicato sindacale della Camera del Lavoro, il 100% all’ Alfa Acciai e Alfa Derivati, il 95 alle Fonderie San Zeno, il 90 di Beretta, di Metalfer e di Isoclima, nonché di Italfond che ha proclamato, fra l’altro, 8 ore di sciopero.

La strage di Firenze

Mentre a Firenze sono state identificate tutte e cinque le vittime del crollo nel cantiere dell’Esselunga (Luigi Coclite, Mohamed El Ferhane, Mohamed Toukabri, Bouzekri Rahimi e Taofik Haidar i nomi dei cinque operai rimasti schiacciati nel gravissimo incidente della scorsa settimana) solo attraverso le impronte digitali, questo pomeriggio, 22 febbraio, alle 18 don Gigi Moretti, parroco dell’unità pastorale di Palazzolo, ricorderà le vittime della tragedia fiorentina, nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore presiedendo la messa concelebrata delle cinque parrocchie palazzolesi. Alla messa sarà presente Taoufiq El Mouloudi in rappresentanza della comunità islamica che vive a Palazzolo. Le vittime saranno poi ricordate anche domenica 25 febbraio in tutte le messe serali celebrate nelle chiese della cittadina.

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