il progetto

Brescia, nuova vita per i Magazzini Generali con condomini e un albergo

di Eugenio Barboglio
Alcuni lotti dell’area tra le vie Dalmazia, Don Bosco e Salgari sono stati ceduti da Nau a una società di Bolzano: la Pohl Immobilien. Gli appartamenti verranno ceduti in locazione e la palazzina all’ingresso del comparto sarà riqualificata. Gli investitori hanno valutato positivamente anche il passaggio della linea del tram

Non ci credeva più nessuno. O quasi. Forse solo qualche incallito ottimista. Ci si era abituati a pensare all’area degli ex Magazzini Generali come ad un’eterna incompiuta. Belli i render che una quindicina e più di anni fa ci avevano mostrato, era stato scomodato per quei progetti di palazzine multipiano allineate attorno a piazze e tanto verde perfino Daniel Libeskind, la prima archistar che si sentì nominare qui a Brescia, molto prima di Chipperfild e del suo Teatro romano.

Ma i render erano rimasti render. E con le difficoltà economiche che erano sopraggiunte, Nau, la Nuova assetti urbani, una società della sfera della finanza cattolica camuno-trentina, proprietaria dell’immensa area era riuscita a mettere a terra solo il centro commerciale Nuovo Flaminia (ceduto all’immobiliare Turchese di Coop) e il parco, che sapeva di pezza messa sui sogni infranti.

La svolta

Ora, invece, è arrivata la svolta. La storia degli ex Magazzini generali riprende a girare nel verso che anni fa in Loggia avevano immaginato, prima il sindaco Paroli e poi il successore Del Bono: ovvero ridar vita ad un pezzo di città, un’area di oltre 100mila metri quadrati che era parcheggiata nelle pieghe dei piani di sviluppo urbanistico della città, laddove la crisi immobiliare della fine degli anni dieci di questo secolo l’avevano confinata. In un prolungato surplace che si temeva privo di sbocchi.

Ora una società altoatesina, la Pohl Immobilien di Bolzano, insieme ad altri operatori, ha acquistato dalla Nau alcuni lotti del comparto, sui quali edificherà due palazzine per la residenza e un albergo - le trattative in corso sono con la catena Ibis. «Un residenziale innovativo - sottolinea l’assessore all’Urbanistica del Comune di Brescia, Michela Tiboni - realizzato secondo standard abitativi di alto livello e rispetto della sostenibilità che la società ha scelto di mettere sul mercato della locazione».

Mix funzionale

Un secondo operatore ha invece acquisito il vecchio stabile che si affaccia su via Don Bosco, quello storico che è la porta di ingresso all’area Sannazzaro e che ospitava un tempo gli uffici direzionali dei magazzini generali. Questo edificio verrà riqualificato e lì la destinazione sarà a terziario-direzionale.

Insomma, Sannazzaro resta fedele al mix funzionale, proprio come nello schema di 15 anni fa, ma con ancora margini di sviluppo sui lotti non ancora ceduti. Il fatto però che qualcuno cominci, può rappresentare la chiave per attrarre altro interesse, da parte di altri operatori, proprio come di solito accade o si cerca di fare accadere su questi comparti rimasti indietro rispetto all’evoluzione della città, solitamente per le disavventure delle proprietà, vedi Comparto Milano, o perché, come le ex caserme, il mondo nel frattempo è andato in un’altra direzione.

Un rilancio a..."spezzatino"

E anche qui, tra via Dalmazia, via Don Bosco e via Salgari, come al Comparto Milano, tramontato il progetto di una grande operazione condotta da un unico soggetto, il rilancio sta passando dalla cessione a lotti.

Tra le cose che restano da trasformare ci sono le Casere, i depositi del formaggio, che sono diventate un’attrazione inaspettata durante le recenti visite del Fai di primavera. Aperte al pubblico per volontà di Nau, anche con l’idea di trasformare quella giornata squisitamente culturale in una sorta di open day per qualche operatore interessato. Le Casere infatti sono fuori dall’operazione che sta partendo - già sono al lavoro le ruspe - : il vincolo posto dalla Soprintendenza qualche anno fa (il 7 marzo del 2016) costringe un eventuale sviluppatore a conservarle sostanzialmente come sono e a rispettare una gamma precisa di funzioni.

Il piano del 2008

Nel Piano integrato di intervento che venne presentato nel 2008 addirittura non erano più previste, si sarebbero dovute radere al suolo per far lì, lungo il fronte di via Dalmazia, edifici per la residenza. Invece, il progetto convenzionato nel 2019 le prevede, naturalmente, e al contempo ridistribuisce le volumetrie in modo da rispondere meglio alla domanda immobiliare e consente di variare il rapporto tra le destinazioni, terziario, residenza e commerciale.

E ancora: i metri quadri di slp che fossero avanzati in un piano ridimensionato, la proprietà li avrebbe potuti utilizzare altrove. Aggiustamenti contenuti nel planivolumetrico studiato dalla società Arw Botticini - Facchinelli, piano che rimane come base dei prossimi interventi che vedranno protagonisti i nuovi operatori, in primis la Pohl Immobilien.

La Loggia

«Nell’incontro che abbiamo avuto qui a Brescia i responsabili della società altoatesina mi hanno fatto una ottima impressione - conferma l’assessore Tiboni -. Peraltro mi hanno spiegato che la scelta di investire in questa città e in particolare nell’area degli ex Magazzini generali è stata preceduta da uno studio accurato dei vantaggi che poteva presentare la zona, grazie al transito della linea del tram e al progetto la Scuola al centro del futuro, alla Bettinzoli». 

Suggerimenti