L'INCHIESTA

Carambola mortale nella nebbia: cinque indagati per l’incidente in A21

Il 5 febbraio scorso si verificò un tamponamento con decessi e feriti in cui rimasero coinvolte decine di auto e camion
Groviglio di lamiere dopo l'incidente in A21
Groviglio di lamiere dopo l'incidente in A21
Groviglio di lamiere dopo l'incidente in A21
Groviglio di lamiere dopo l'incidente in A21

Non è stata, forse, solo la nebbia. Che la causa principale dell’inferno in A21, che ha provocato due morti e una sessantina di feriti, sia la coltre grigia fittissima calata la mattina del 5 febbraio scorso, è fuori dubbio. Ma la procura di Brescia intende andare a fondo su eventuali responsabilità delle persone coinvolte.

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Le indagini

Gli inquirenti hanno quindi disposto consulenze cinematiche e iscritto, anche per consentire loro di poterle seguire, cinque persone nel registro degli indagati.

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Si tratta di un camionista e di quattro conducenti di automobili. Il fascicolo è stato aperto in procura per omicidio e lesioni stradali. In merito a queste ultime però, a seconda della gravità, bisognerà vedere chi ha sporto o intende sporgere querela. Quello che purtroppo di irreversibile, rimane, è la scomparsa di Pietro Pelucchi e della moglie Antonella Mombelli.

La coppia di Pontevico è rimasta schiacciata, con la propria auto sotto una bisarca. Sul posto, quel giorno, è arrivata subito la polizia stradale di Montichiari che è rimasta per un’intera giornata al lavoro in autostrada per ricostruire la complessa dinamica del pauroso incidente. Gli investigatori bresciani hanno poi consegnato la relazione al pm titolare delle indagini che ha disposto gli ulteriori accertamenti. Nella ricostruzione della catena di tamponamenti , di particolare rilevanza si sarebbe rilevata la dash cam, la telecamera presente sui mezzi pesanti. Grazie ad essa è stato possibile pervenire o quantomeno avvicinarsi alla dinamica di quei terribili istanti.

Tra quanto dovrà essere verificato, evidentemente figurano la velocità e la distanza di sicurezza a cui stavano viaggiando i veicoli rimasti coinvolti in condizioni di simili difficoltà. Sin dalle ore successive all’incidente erano stati messi sotto sequestro 11 veicoli. Ma quelli che sono rimasti coinvolti nella tragedia sono complessivamente diverse decine.

Basti pensare che le persone portate nei vari ospedali della zona, da decine di ambulanze, furono in tutto 48. Un tributo pesante pagato sicuramente alla nebbia, che nella zona interessata dall’incidente raramente manca nella stagione invernale. Proprio per questo però, la prudenza non può non essere ai massimi livelli. Ciclicamente, magari anche a distanza di parecchi anni, si verifica che in quella zona, il tributo di sangue pagato alla nebbia si riveli molto pesante.

Quello del 5 febbraio è stato un inferno per le vittime, per la polizia stradale intervenuta, ma in modo, a cui tanti soccorritori non avevano mai assistito, anche per coloro che hanno portato assistenza ai feriti. Ora le consulenze disposte dalla procura e le indagini potranno rivelarsi importanti anche per evitare che tutto ciò si ripeta.

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