il progetto

Da Mazzano a Calcinato: come la Tav rivoluziona la viabilità

di Alessandro Gatta
Proseguono i lavori propedeutici all’Alta Velocità che dovrebbe vedere la luce entro il mese di giugno del 2026. Entro due mesi Rfi garantisce la fine dell’intervento sulla strada che correrà parallela alla strada provinciale 11. Non si fermano nemmeno le «manovre» per la realizzazione del grande viadotto che «scavalcherà» il fiume Chiese

Con l’ormai prossimo arrivo dell’Alta Velocità, anche la tangenziale cambia volto. All’altezza di Mazzano è scattato ormai il conto alla rovescia per l’attivazione della nuova viabilità che correrà parallela all’attuale strada provinciale 11, in quel tratto già Tangenziale sud, la porta da e per la città dove transitano più di 100mila veicoli ogni giorno. Mancano poco più di 2 mesi. «La nuova viabilità – fa sapere Rfi a Bresciaoggi – verrà aperta entro la fine di maggio e successivamente verrà effettuata la demolizione del cavalcavia esistente». Ma con una rassicurazione: «La viabilità della Sp11 sarà sempre attiva».

Cantieri aperti verso il futuro

I lavori sono propedeutici alla nuova linea AV/AC Brescia Est-Verona: siamo tra Ponte San Marco e Mazzano, a pochi passi dal cantiere Cepav due (il Consorzio Eni per l’alta velocità: è il general contractor della maxi-opera) che per dimensioni, nel Bresciano, è secondo solo al grande polo di Campagna di Lonato.

Leggi anche
Desenzano, il ministro Matteo Salvini visita il cantiere Tav

Nemmeno troppo lontano dalla strada già si stagliano i percorsi ferroviari della Tav e le gallerie artificiali: a fianco della tangenziale è già posizionato il nuovo impalcato metallico e contestualmente prende forma la nuova carreggiata, che sostituirà quella di oggi. Come già per l’esistente, anche il nuovo ponte scavalcherà la ferrovia tradizionale, ma per ovvi motivi dovrà essere più ampio (ai suoi piedi viaggeranno anche i treni veloci).

La variazione

Sempre a Mazzano è stata avviata anche una procedura per una «variante non localizzativa»: come riferito da Cepav, è relativa «alla nuova cabina di trazione elettrica di Brescia Est e della relativa viabilità di accesso: tale variazione nasce dalla modifica introdotta nel sistema di alimentazione elettrica della linea ferroviaria AV/AC apportata nel luglio 2019 (ci saranno anche degli espropri)».

Grandi manovre anche in via Cavour a Calcinato, dove da tempo la viabilità è stata rivoluzionata (dopo una lunga chiusura) per i lavori al grande viadotto del Chiese, opera da 377 metri complessivi e ancora più maestosa del suo omologo sul fiume Mincio, a Peschiera (che si ferma a 320 metri).

Già si vedono i piloni

«Le lavorazioni nell’alveo del fiume sono in corso – spiegano ancora da Rfi – e in particolare è in realizzazione la pila numero 2. Sono iniziate le attività delle opere provvisionali della pila adiacente che si trova anch’essa nell’alveo del Chiese. Le attività di posa dell’impalcato inizieranno in aprile, il completamento del viadotto è previsto per la fine dell’anno».

Alta velocità a grandi passi

Sulla tratta si lavora senza sosta, lungo il percorso da 48 km che si estende da Verona fino a pochi km da Brescia: l’obiettivo è chiudere i cantieri entro giugno 2026, in linea con i tempi del Pnrr (che finanzia in parte l’investimento da 2,8 miliardi di euro). Ad oggi i lavori sono completati al 63%, non lontano dagli obiettivi del Piano di ripresa e resilienza (per cui era atteso un avanzamento di cantiere pari al 67%).

Leggi anche
Tav, la corsa non si ferma: aperta una nuova galleria a Calcinato

Il 21 febbraio scorso è stato ultimato lo scavo della seconda canna della maxi-galleria tra Lonato e Desenzano, un «sistema» da 7,95 km: nel cantiere Serraglio di Desenzano sono in corso le operazioni di smontaggio della talpa Martina, la fresa Tbm che per più di 3 anni ha scavato sottoterra.

A Pozzolengo, odissea infinita

Odissea infinita per il cavalcavia in località Roveglia a Pozzolengo, chiuso ormai da più di 2 anni (avrebbe dovuto riaprire alla fine del 2022).«Nei prossimi mesi è previsto il completamento delle attività di costruzione con le prove di carico e le finiture stradali. Si prevede il collaudo e la successiva apertura al traffico durante l’estate», precisa Rfi.

Suggerimenti