LA CITTÀ ABBANDONATA

Dove finisce il centro e comincia il degrado tra le vie Einaudi, Moretto, Bulloni e Vittorio Emanuele

di Davide Vitacca
Vetrine spoglie, saracinesche abbassate, locali vuoti La zona è rifugio di senzatetto e tossicodipendenti «Occorrono interventi strutturali di rigenerazione»
Spazi sfitti, scenografie immobili: un quadrilatero del centro storico è in uno stato desolante FOTO ONLY CREWQuesta desertificazione nella città, poco distante dal viavai di corso Zanardelli, rende coraggiosi superstiti i commercianti che non si arrendono  ONLY CREWI giardinetti diventano giaciglio per chi non ha una casa SERVIZIO ONLY CREW
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Passeggiare all’interno del quadrilatero racchiuso tra le vie Einaudi, Moretto, Bulloni e Vittorio Emanuele significa constatare con stupore il persistere di un fenomeno paradossale: nell’area adiacente alla Camera di Commercio il commercio urbano è da tempo defunto. È sufficiente allontanarsi di pochi passi dal vivace viavai di corso Zanardelli per toccare con mano l’amara ironia della sorte: vetrine spoglie, saracinesche abbassate e locali vuoti rappresentano la norma, mentre le attività aperte costituiscono un’eccezione e gli esercenti che non si arrendono si paragonano a fortunati superstiti. Il problema della desertificazione commerciale dell’isolato si trascina da anni ed ora appare più evidente a causa del conto presentato dalla pandemia e della crescente affermazione dei mall periferici e degli acquisti online. Osservati dal marciapiede, gli spazi commerciali sfitti mostrano una successione di scenografie immobili, polverose e desolate — vetri crepati, mobili accatastati, cartacce sparse sul pavimento — e testimoniano una lunga serie di tentativi di rilancio naufragati. Gli unici occupanti stabili sono i senzatetto che si sistemano per la notte sulle panchine dei giardinetti che costeggiano la sede dell’Inps o che sulle stesse sedute si riposano alla luce del sole; qualche tossicodipendente si apparta approfittando della calma e degli anfratti architettonici che celano dallo sguardo dei rari passanti. Il degrado, conseguenza del diffuso abbandono, è stato recentemente denunciato su Instagram dall’esponente di Azione Universitaria Carlo Andreoli: pochi secondi di video mostrano la grata che affianca la rampa di accesso agli uffici dell’Inps colma di siringhe usate. Oltre ad aver scatenato forti reazioni tra utenti di schieramenti politici opposti, il video ha fatto sì che la mano competente procedesse immediatamente alla rimozione del tappeto di rifiuti; tuttavia alla polemica tra le parti non è seguita una riflessione sulle cause dello status quo né proposte concrete di riqualificazione. Achille Pellenghi gestisce da 31 anni lo Studio Eureka, che resiste insieme alla Farmacia Già Spedali Civili e a qualche filiale bancaria (il Bar della Borsa è attualmente chiuso per lavori di ristrutturazione e riaprirà a settembre con una nuova gestione). «Una volta si poteva pensare che il deterrente all’insediamento di nuovi negozi fossero gli affitti troppo cari. In realtà i proprietari sono disposti a ridurre la cifra richiesta», sottolinea il titolare. «La verità è che nessuno si fa avanti perché la concorrenza dei colossi dell’e-commerce è troppo alta e perché le abitudini della clientela sono radicalmente mutate: purtroppo il centro non rappresenta più un valore aggiunto», conclude amaramente Pellenghi. Parla invece di «situazione difficile ma non tragica» Monica Ferrata, presidente del Cdq Centro Storico Sud secondo cui la sofferenza è attribuibile a tutta la città vecchia e al settore del commercio al dettaglio. «Al Comune — chiarisce — è stato fatto più volte presente il tema e si sono suggeriti interventi strutturali di rigenerazione, che necessitano di risorse molto più ingenti rispetto a quelle stanziate per la nuova designazione del perimetro del Duc».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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