L'indagine

Ginnaste, procuratore federale a Desio per sentire atlete, tecnici e staff

di Mario Pari e Paolo Cittadini
Rossetti: "Ogni segnalazione di comportamenti non corretti va valutata subito ma quella che stiamo conducendo è un’indagine conoscitiva"
Ginnaste, procuratore federale a Desio per sentire atlete, tecnici e staff
Ginnaste, procuratore federale a Desio per sentire atlete, tecnici e staff
Ginnaste, procuratore federale a Desio per sentire atlete, tecnici e staff
Ginnaste, procuratore federale a Desio per sentire atlete, tecnici e staff

Primo giorno di audizioni all'Accademia di Desio: ora commissariata. La Procura federale si è mossa per ascoltare le ginnaste e quindi le allenatrici, inclusa Emanuela Maccarani direttore tecnico della Nazionale di ginnastica ritmica.
“Stiamo affrontando con grande serietà questo momento. Ogni segnalazione di comportamenti non corretti per noi va valutata prontamente. Tra oggi e domani sentiremo tutte le parti tra atlete, tecnici e staff e nel caso accertassimo eventuali responsabilità prenderemo i dovuti provvedimenti" ha dichiarato il procuratore federale Michele Rossetti. "E’ utile ricordare che quella che stiamo conducendo è un’indagine conoscitiva attivata d’ufficio proprio perché non c’è alcuna denuncia corrispondente alle segnalazioni riportate dalla stampa. Ma per la serietà che contraddistingue la Procura federale ci è sembrato doveroso fare chiarezza con la massima tempestività”.

Tacchi, Petrella e la Maccarani in Procura a Brescia

Intanto sono arrivati in Procura a Brescia il presidente della federazione italiana di ginnastica Gherardo Tacchi e il segretario generale Roberto Pentrella per essere sentiti dal sostituto procuratore che a Brescia indaga sui presunti maltrattamenti in palestra. "Assolutamente nulla da dire", le parole pronunciate da Tacchi entrando a Palazzo di Giustizia. Non ha rilasciato commenti la commissaria tecnica Emanuela Maccarani. Il pm Alessio Bernardi li ha ascoltati come persone informate sui fatti nell’ambito dell’inchiesta sui presunti maltrattamenti fisici e psicologici sulle giovani atlete che hanno chiuso la carriera in modo improvviso.

Inchiesta avanti a pieno ritmo

Prosegue dunque a pieno ritmo l’inchiesta della Procura di Brescia dopo le segnalazioni, nei mesi scorsi, ma anche più recenti, di presunti maltrattamenti avvenuti in una palestra della provincia durante gli allenamenti di ginnastica ritmica..

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I vertici della Federazione e del Coni

Tra coloro che non si esclude possano essere sentiti, ci sarebbe anche Giovanni Malagò, presidente del Coni. Si tratta di approfondimenti che faranno seguito a quanto fino a questo momento raccolto dalla Procura e dalla Squadra mobile della Questura di Brescia, la prima impegnata a coordinare le indagini, la seconda a condurle.

Parte civile contro i responsabili 

Proprio nei giorni scorsi la Federazione ginnastica d’Italia, attraverso il consiglio direttivo federale, ha deliberato che, nei casi nei quali venissero accertate responsabilità individuali in sede giudiziaria, si costituirà parte civile a «riprova della vicinanza alle ginnaste e della ferma volontà di fare chiarezza». Quando si potrà pervenire all’accertamento di eventuali responsabilità o all’archiviazione del procedimento, al momento non è dato sapere.

I fascicoli si arricchiscono

La fase rimane quella degli accertamenti, ma la sensazione forte è che giorno dopo giorno il fascicolo aperto dagli inquirenti si arricchisca sempre più di documentazione e che sviluppi possano quindi arrivare anche in tempi brevi. Un passo importante è rappresentato certamente dall’aver sentito quasi tutte le ginnaste che hanno fatto pervenire le segnalazioni. Complessivamente sarebbero circa dieci.

Non solo Brescia e Desio

Ora, sembra di capire, per gli inquirenti si tratta di contestualizzare a livello nazionale i fatti bresciani. Un’attività su vari fronti per fare luce su quello che è stato un vero e proprio terremoto per la ginnastica ritmica. Non solo la provincia di Brescia è stata toccata dalla necessità di approfondimenti. Ma certamente le vicende bresciane rimangono tra le più delicate.

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