Angelo Pedruzzi ha dedicato la vita allo yoga e affianca il lavoro in una nota palestra bresciana con iniziative che sappiano trasmettere la disciplina in ambiti dove il beneficio va oltre la semplice pratica sportivo-meditativa. Da tempo ha avviato corsi gratuiti nelle carceri, negli ospedali cittadini e nelle scuole. A Canton Mombello da oltre quattro anni tiene un corso di yoga studiato ad hoc per far crescere il benessere psicofisico ed emotivo dei detenuti. Dopo aver riscontrato l’interesse di molti reclusi, ha avviato un altro corso nella sezione maschile del carcere di Verziano.
Finalizzati invece alla riduzione dello stress psicofisico sono le lezioni che Pedruzzi ha studiato per la polizia penitenziaria. All’inizio del 2012 è stata la volta di un corso sperimentale di yoga all’ospedale psichiatrico Fatebenefratelli: l’ambizioso desiderio dello yogi bresciano era avvicinare persone affette da malattie mentali a occasioni di rilassamento psicofisico per far emergere un maggior benessere generale.
Nell’ottobre dello stesso anno ha creato ufficialmente un nuovo corso al Fatebenefratelli che divulga le tecniche della storica disciplina orientale alle persone affette da depressioni, attacchi di ansia e panico, l’unica esperienza di yoga all’interno di un reparto psichiatrico in tutta Italia.
ORA IL NUOVO progetto accarezzato da Pedruzzi, che ha ottenuto la medaglia d’oro del Premio Bulloni per il suo impegno nel sociale, è di mettere a disposizione la sua passione per la meditazione a chi ha maturato la depressione come conseguenza di gravi malattie come l’Alzheimer, il Parkinson, la demenza senile e il cancro. Oltre alla meditazione e al raggiungimento del benessere fisico derivante dallo yoga, Pedruzzi, da oltre vent’anni, è impegnato nel mondo della tossicodipendenza. Organizza periodicamente conferenze sull’Aids e sugli effetti psicologici che si accaniscono su chi fa uso di droghe. MI.BO.