SALUTE

L'influenza fa paura, a Brescia è corsa alla vaccinazione

di Irene Panighetti
Inoculate in provincia oltre 46 mila dosi. Il picco è atteso verso l’inizio di dicembre, l'epidemia si annuncia particolarmente aggressiva. Zanotti: "Memoria immunologica affievolita dopo due anni di misure anti-Covid"
Boom di prenotazioni per la vaccinazione antinfluenzale
Boom di prenotazioni per la vaccinazione antinfluenzale
Boom di prenotazioni per la vaccinazione antinfluenzale
Boom di prenotazioni per la vaccinazione antinfluenzale

L’influenza fa paura e per questo i bresciani stanno dando un’alta adesione alla campagna antinfluenzale, sia attraverso le prenotazioni sul portale di regione Lombardia, sia attraverso le prenotazioni dirette ai medici di medicina generale che aderiscono alla campagna.

Oltre 46mila vaccinazioni nel Bresciano

Secondo i dati di Ats Brescia dal 5 al 26 ottobre sono state effettuate 46.077 vaccinazioni. Si inocula il vaccino anche in farmacia: «La scorsa settimana le farmacie che hanno aderito, ormai oltre un centinaio, hanno effettuato 700 inoculazioni del vaccino antinfluenzale a pagamento – informa la presidentessa di Federfarma Brescia Clara Mottinelli – mentre quelli con il sistema sanitario nazionale sono arrivati da poco e la settimana scorsa ne abbiamo fatti 520. Ho notato che la gente trova comodo fare il vaccino antinfluenzale in contemporanea a quello antiCovid».

Il picco atteso a inizio dicembre

Ma attenzione, i numeri consistenti delle vaccinazioni non segnalano l’indice di diffusione dell’influenza, anzi: sempre i dati di Ats Brescia indicano che dal 17 al 23 ottobre 10 medici sentinella (una rete di medici che segnalano i casi di sindrome simil influenzale osservati tra i loro assistiti) hanno inviato 144 segnalazioni ma nessuno è risultato provocato dal virus dell’influenza. «Assistiamo ad un picco di manifestazioni virali non Covid e pure gastrointestinali: quindi non influenzali ma parainfluenzali, mentre il picco dell’influenza è atteso per i primi di dicembre, ecco perché la campagna vaccinale quest’anno è iniziata con 3 settimane di anticipo rispetto agli anni precedenti. C’è un ritorno, e in modo massiccio, alla situazione pre Covid».

La memoria immunologica "affievolita" dalle misure anti Covid

Un’altra novità che Federica Zanotti, medico di medicina generale e della federazione Fimmg, segnala è l’estensione della platea: «Se prima era riservata la gratuità alle persone over 65 e a chi ha patologie, questa volta è per over 60 e ovviamente anche per i più giovani con fragilità». Ma perché l’influenza è più aggressiva quest’anno? Perché c’è una sorta di affievolimento della memoria immunologica: «per oltre due anni ci siamo protetti con mascherine e misure di igiene straordinarie che ci hanno evitato il contatto con molti antigeni, indebolendo però le difese del corpo - spiega ancora la dottoressa - consiglio di tenere ancora le mascherine :sono un utile strumento di protezione».

Il consiglio: in caso di dubbio, meglio fare un tampone

Poiché sono simili i sintomi di tutti questi virus, tra cui anche il Covid e che sono ceppi tra loro diversi, l’unico modo per capire se si ha il Covid o se invece è altro è il tampone, ma, raccomanda Mottinelli: «Evitare il fai da te: serve una giusta manualità e capacità di prelevare il giusto campione. Quelli che stiamo facendo noi in farmacia sono in aumento negli ultimi giorni: di solito si presentano persone che hanno fatto il test da soli e, risultando positivo, cercano la verifica in farmacia». Il tampone più affidabile resta «il molecolare – precisa Zanotti – ma la maggior parte di quelli che si fanno sono antigenici. Nel mio ambulatorio la settimana scorsa ne ho fatti oltre 50 e in qualche caso di dubbio ho prescritto il molecolare. Consiglio vivamente di andare dal medico o dal farmacista ed evitare l’auto-analisi».

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