IL PROGETTO

Nelle case di 10 mila bresciani il calore made in «Alfa Acciai»

di Eugenio Barboglio
Sarà recuperato dai processi industriali dell'acciaieria di S. Polo e immesso nel teleriscaldamento. Un investimento di 5,7 milioni
Renato Mazzoncini, Emilio Del Bono e Giuseppe Cavalli e alle loro spalle una parte dell'impianto che assicurerà calore a migliaia di abitazioni della città SERVIZIO FOTOLIVE/Riccardo Bortolotti
Renato Mazzoncini, Emilio Del Bono e Giuseppe Cavalli e alle loro spalle una parte dell'impianto che assicurerà calore a migliaia di abitazioni della città SERVIZIO FOTOLIVE/Riccardo Bortolotti
Renato Mazzoncini, Emilio Del Bono e Giuseppe Cavalli e alle loro spalle una parte dell'impianto che assicurerà calore a migliaia di abitazioni della città SERVIZIO FOTOLIVE/Riccardo Bortolotti
Renato Mazzoncini, Emilio Del Bono e Giuseppe Cavalli e alle loro spalle una parte dell'impianto che assicurerà calore a migliaia di abitazioni della città SERVIZIO FOTOLIVE/Riccardo Bortolotti

Come ha detto il sindaco Emilio Del Bono, in principio c'era il teleriscaldamento. Senza il teleriscaldamento non ci sarebbe ora Smart Grid Pilot. Questo progetto «supercircolare», come lo ha definito il direttore di Alfa Acciai, Giuseppe Cavalli, si inscrive perfettamente nella policy «green» di Comune e A2A, ed è in linea con gli obiettivi e i finanziamenti europei. La circolarità è delle due aziende protagoniste: A2A Calore e servizi e Alfa Acciai, entrambe, chi con i rifiuti chi con il rottame ferroso, fanno un'operazione di recupero che si conclude con la produzione di calore. Ma se il ciclo di A2A ha per mission l'esito di riscaldare le case dei bresciani, il ciclo dell'acciaieria no. O meglio, non lo aveva ma ora lo avrà. Dal prossimo inverno. Ecco dunque il perchè della «supercircolarità»: perchè il progetto mette insieme due circolarita complementari, con il collante della ricerca dell'Università di Brescia. Il progetto, di cui si parla da molto e che è gemello di quello di Ori Martin, consente di portare il calore del teleriscaldamento a 10mila famiglie in più, veicolato da nuovi segmenti di rete che hanno collegato via Maggia, via Giotto, via Carpaccio per un totale di 1,2 km di doppia tubazione. È calore dell'acciaieria che andava disperso, e che ora sarà recuperato e convogliato nella rete cittadina. Per essere chiari: il calore proviene dal circuito delle acque di raffreddamento dei processi industriali dell'acciaieria. Cosa che non si poteva fare senza realizzare nuovi impianti ad hoc. È stata costruita un'apposita stazione di scambio ad alta efficienza energetica che interconnette i processi all'Alfa e il teleriscaldamento. L'impianto realizzato nell'azienda delle famiglie Lonati e Stabiumi permetterà un recupero energetico fino a 11 MWth, per un quantitativo di circa 30.000 MWh/anno, pari al fabbisogno di 3.000 appartamenti equivalenti. Evidenti i benefici ambientali: grazie al nuovo impianto, «ogni anno, si risparmieranno 2.340 tonnellate equivalenti di petrolio, saranno evitate emissioni in atmosfera pari a 5.609 ton/anno di CO2, 933 kg/anno di CO e 4.405 kg/anno di NOx, oltre ad una drastica riduzione di polveri sottili PM10 e PM2,5. La riduzione interesserà anche l'immissione di calore in atmosfera e i consumi d'acqua di reintegro di circa 2.300 mc/anno» fanno sapere le aziende. Il progetto ha comportato un investimento di 5,7 milioni di euro di cui 2,8 finanziati da Regione Lombardia attraverso il bando Call Accordi e il resto dai partner alla pari. L'assessore regionale Sala ha ricordato che dei 29 progetti finanziati dal bando più della metà sono inediti e unici al mondo. Ma non è finita qui, quest'inverno è solo l'inizio: gli impianti sono predisposti per un raddoppio, che significa circa 20mila famiglie. E il modello assume, nella visione del sindaco Del Bono, potenzialità più ampie, di estensione all'hinterland, capace in futuro di portare calore nelle case di 500mila cittadini della Grande Brescia. Renato Mazzoncini, ad di A2A, evidenzia: «Questo progetto prosegue e consolida l'impegno di A2A nell'ottica della decarbonizzazione e del riutilizzo consapevole dell'energia disponibile: il recupero del calore è uno dei pilastri dello sviluppo sostenibile che A2A sta perseguendo in tutte le sue filiere industriali».«Con bandi come la Call Accordi miriamo a favorire progetti come Smart Grid, volti allo sviluppo del territorio e che abbiano un impatto concreto sul benessere dei cittadini» ha detto l'assessore alla Ricerca e all'Innovazione di Regione Lombardia Fabrizio Sala. Il progetto ha anche dalla valenza sociale: A2A intende sostenere le fasce più deboli e le utenze in difficoltà tramite donazioni al Banco dell'energia Onlus, sulla base dei quantitativi di calore immessi in rete..

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