Patrizia, condivisione
e amore nelle prove

di Davide Vitacca
Patrizia Duranti
Patrizia Duranti
Patrizia Duranti
Patrizia Duranti

Davide Vitacca

Un esempio di fede e coraggio davanti alle prove più dure della vita. Un sorriso e una parola d'amore sempre pronte a donare speranza. Racconta questo e tanto altro la biografia della 49enne Patrizia Duranti, madre di quattro figli, rimasta senza marito a causa di un tumore al cervello che lo ha portato via lo scorso aprile. Anziché indebolirla, il calvario vissuto negli ultimi anni l'ha rafforzata, portandola a sentire con maggiore intensità il bisogno d'amore che lega ogni esistenza all'altra.

IL SUO IMPEGNO trentennale come volontaria nella parrocchia della Natività della Vergine di Urago Mella, dietro il bancone del bar dell'oratorio, a fianco dei piccoli per il catechismo o per le attività del Gruppo Famiglia della Diocesi, le hanno fatto guadagnare la stima di tanti parrocchiani e del quartiere. La sua candidatura al premio è stata segnalata dall'ex curato dalla chiesa don Claudio Paganini. Nomina che ha sorpreso parecchio Patrizia.

«Ancora adesso mi stupisco di essere stata riconosciuta per azioni che ritengo normali», spiega Patrizia. Imbarazzata per tanta attenzione, con umiltà dedica il premio «a tutte le persone molto più brave di me, che non hanno avuto la fortuna di avere accanto a sé amici in grado di accorgersi del proprio comportamento. Io al contrario – prosegue – ho avuto il dono di potermi circondare di persone meravigliose». Come Maria Paola Platto, conosciuta sul lavoro e diventata sostegno indispensabile per via della condivisione della stessa vicenda familiare: una madre malata di Alzheimer. «Ai miei figli ho insegnato che la vita non è fatta solo di sofferenze, perché la condivisione e l'amore possono sollevare da tante fatiche».

A riprova di ciò, Patrizia è diventata volontaria dell'Associazione Bambino Emopatico per alleviare le fatiche dei genitori di bimbi ricoverati nell’oncoematologia del Civile.

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