economia

Risparmi record per le famiglie bresciane

di Manuel Venturi
Nonostante l'inflazione e il caro energia, prevale la scelta di conservare liquidità per le emergenze. Lo certificano i dati della Banca d'Italia. Nel primo trimestre hanno raggiunto i 28,55 miliardi. Netta crescita, ma meno che nei periodi precedenti. I prestiti accordati ai privati superano i 13 miliardi
I risparmi delle famiglie bresciane nel primo trimestre hanno toccato il record: 28,55 miliardi
I risparmi delle famiglie bresciane nel primo trimestre hanno toccato il record: 28,55 miliardi
I risparmi delle famiglie bresciane nel primo trimestre hanno toccato il record: 28,55 miliardi
I risparmi delle famiglie bresciane nel primo trimestre hanno toccato il record: 28,55 miliardi

 

L'inflazione e il caro-energia iniziano a pesare in modo evidente sui conti dei bresciani, ma i risparmi continuano a crescere. Nonostante le difficoltà degli ultimi mesi, con i conti delle famiglie messi a dura prova dal continuo aumento dei costi delle bollette e dei beni di prima necessità, le famiglie bresciane si confermano capaci di reggere l'onda d'urto e, almeno per ora, riescono ancora a risparmiare. La conferma arriva dai dati della Banca d'Italia, che ha certificato l'ammontare complessivo dei depositi bancari e postali al 31 marzo 2022, arrivati alla cifra di 28,55 miliardi di euro. Si tratta del dato più alto da quando esiste la serie storica, che sale di 220 milioni rispetto al 28,33 miliardi registrati al 31 dicembre 2021.

Un trend generalizzato nel Paese che si era già manifestato durante la pandemia e si è consolidato negli ultimi mesi. In risposta alle notizie negative, i cittadini preferirebbero risparmiare liquidità per le emergenze Una crescita che certifica il buono stato di salute delle famiglie bresciane di fronte alla crisi, anche se emerge pure un elemento di potenziale preoccupazione: il saldo è positivo, ma è meno della metà rispetto alla differenza registrata tra i due trimestri precedenti. Tra fine dicembre 2021 e settembre dello stesso anno, infatti, la salita è stata di 529 mln (da 27,8 a 28,33).

Lo stesso accade nel rapporto tra settembre e giugno, quando il saldo dei depositi era positivo per 331 milioni (da 27,47 a 27,8 mld). Vale a dire che, nonostante le famiglie consumatrici della provincia si confermino economicamente solide, si cominciano ad intravedere le prime crepe: saranno però i dati relativi al trimestre che si è concluso a fine giugno a mostrare più chiaramente se i bresciani hanno resistito meglio di altri alle difficoltà o se i rincari diffusi hanno impattato anche sulla capacità di risparmio delle famiglie. Un altro segnale negativo arriva dai depositi (sempre tenendo conto di quelli bancari e postali) che tengono conto di tutti i residenti al netto delle istituzioni finanziarie monetarie: dopo trimestri di continua crescita da marzo 2020 (e con performance quasi sempre positive dal 2011 ad oggi), si registra un primo calo, passando dai 47,18 miliardi di fine 2021 ai 46,98 mld al 31 marzo 2022. Sul fronte dei prestiti, la quota dedicata alle famiglie consumatrici supera i 13 miliardi di euro: il dato alla fine del primo trimestre dell'anno parla di prestiti (escluse sofferenze) pari a 13,009 mld, un dato mai registrato almeno dal 2011 ad oggi (era di 12,956 mld a fine 2021).

Continua così la dinamica positiva del comparto, cresciuto di poco più di un miliardo di euro dal secondo trimestre 2020 ai primi tre mesi 2022. Crescono anche i prestiti: considerando il totale dei residenti al netto delle istituzioni finanziarie monetarie, passano da 43,16 mld del 31 dicembre 2021 ai 44,18 mld di fine marzo dell'anno in corso. •.

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