Il giorno dopo il devastante incendio che ha divorato le abitazioni della «Corte San Michele», a Piffione di Borgosatollo si cominciano a censire i danni. Sono 8 gli appartamenti resi inagibili dal rogo divampato poco prima delle ore 21 di martedì sera, probabilmente a causa del cattivo funzionamento di una canna fumaria. Dall’appartamento all’ultimo piano l’incendio si è rapidamente propagato al tetto, tanto che le alte fiamme erano visibili a chilometri di distanza. Ad evitare che l’intero complesso residenziale ricavato in una ex cascina finisse in fumo, è stato l’intervento in forze del Vigili del fuoco che hanno operato per tutta la notte. In via Brescia sono arrivati anche i carabinieri della stazione di San Zeno e gli operatori sanitari inviati dal 112, anche se fortunatamente non ci sono stati né feriti né intossicati. «Il lavoro di spegnimento è stato lungo e difficoltoso - conferma il sindaco di Borgosatollo, Giacomo Marniga -. Io stesso sono rimasto sul posto fin quasi alle tre di notte, quando le fiamme erano ormai state domate». La prima cosa è stata quella di accertarsi che le 8 famiglie evacuate riuscissero a trovare un’adeguata sistemazione. «Nonostante il Comune abbia offerto subito un aiuto, tutti sono stati ospitati da parenti o da amici - sottolinea il sindaco -, e tutto sommato è meglio così, perchè è importante avere un conforto e un sostegno in momenti come questi». Il complesso era stato ristrutturato nel 2006. «L’ultimo piano della corte è pesantemente danneggiato - spiega Marniga -. Quasi sicuramente sarà necessario procedere all’abbattimento e alla sua ricostruzione. Oltre al fumo, la dispersione dell’acqua necessaria a spegnere l’incendio ha intaccato anche i piani inferiori. In questo caso bisognerà valutare i danni, comunque importanti, per capire se sarà sufficiente una messa in sicurezza degli impianti, o se bisognerà intervenire più drasticamente. In ogni caso, sarà un intervento molto impegnativo». Quanto alle cause, molto probabilmente l’incendio è partito da una canna fumaria. «Purtroppo è una delle cause più frequenti - conclude Marniga -: a volte i nuovi camini utilizzano vecchie canne fumarie non adeguate. Anche se l’intervento di ristrutturazione della Corte San Michele è piuttosto recente, e non si può quindi parlare di trascuratezza nella manutenzione. Fortunatamente martedì sera l’incendio è scoppiato poco prima delle 21: a quell’ora la gente era in casa e l’allarme è stato immediato. Viceversa, le conseguenze avrebbero potuto essere ben più pesanti».C.REB.