i lavori

Ciclovia del Garda, il Trentino va avanti: in cantiere il nuovo tratto

di Luciano Scarpetta
A sbalzo sul lago Il tratto dei lavori per la Ciclovia a Riva
A sbalzo sul lago Il tratto dei lavori per la Ciclovia a Riva
A sbalzo sul lago Il tratto dei lavori per la Ciclovia a Riva
A sbalzo sul lago Il tratto dei lavori per la Ciclovia a Riva

 Sulla strada Gardesana occidentale al confine tra la Lombardia e il Trentino si viaggia a 40 km orari per i lavori della «Ciclovia del Garda», nuovo tratto di un’opera contestata e recentemente depennata dalle «priorità» della Comunità del Garda per i rischi geologici e i costi elevati, ma che la Provincia di Trento vuole invece proseguire.

Senso unico alternato sulla Gardesana

Il cantiere di questo nuovo lotto trentino della Ciclabile del Garda sono già installati: nel tratto di strada interessato in prossimità della galleria Limniadi, a Riva, si circola adesso a senso unico alternato con divieto di sorpasso fino a venerdì 22 marzo.

Si tratta in sostanza dell’avvio del cantiere che riguarda l’unità funzionale 3.1, quello ormai famoso di soli 98 metri lineari che inizia dal cippo di confine regionale, dove giunge il tratto a sbalzo sul lago di Limone e va verso nord, in direzione Riva del Garda.

La ciclovia sul ponte ancorato alla roccia

Il progetto per realizzare circa 100 metri di pista per il quale la Provincia Autonoma di Trento ha deliberato il finanziamento di 2 milioni e 180 mila euro, prevede il passaggio della ciclovia a fianco della Statale Gardesana 45 bis «su ponte sorretto da pile distaccate dalla struttura muraria esistente e ancorato alla roccia con due campate, mentre a nord del ponte la struttura della ciclovia sarà realizzata a sbalzo».

Le osservazioni degli ecologisti

Sabato scorso all’assemblea generale della Comunità del Garda tenutasi proprio a Riva, gli ecologisti del «Coordinamento interregionale per la tutela del Garda», impegnati da tempo nelle località lacustri in una campagna di sensibilizzazione contro l’opera interregionale, avevano sottolineato in una lettera poi consegnata in assemblea, che «le istituzioni con cieca ostinazione perseverano nella realizzazione di un’opera che comporterà uno sfregio indelebile alla bellezza del paesaggio del Garda settentrionale, una devastazione per l’ambiente naturale del lago e delle sue sponde, uno spreco enorme di risorse pubbliche e un pesantissimo aggravamento del carico antropico sulla Gardesana. I ciclisti non pedaleranno sulla passerella intasata di pedoni e si riverseranno sulla strada statale».

La risposta

Rimostranze nell’occasione rispedite al mittente da Roberto Failoni, assessore al turismo della Provincia Autonoma di Trento: «Noi vogliamo passare dalle parole ai fatti. Sappiamo benissimo che qualunque strada si voglia intraprendere il rischio zero non esiste. Ma noi abbiamo tecnici seri preparati e che ci stanno dando ampie garanzie sulla ciclovia».

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