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Ciclovia del Garda, l'annuncio di un salasso

di Luciano Scarpetta
Il desiderio di incentivare il turismo in bicicletta si trova a dover fare i conti con la difficile situazione economica che ha fatto impennare i costi. Il valore del progetto di 5,3 chilometri tra Riva e Limone è già salito da 25 a 43,9 milioni di euro

Nel 2022 i cicloturisti italiani e stranieri che hanno scelto l’Italia per una vacanza in bicicletta hanno rappresentato oltre 9 milioni di presenze turistiche, più del doppio del 2019 (4,4 milioni di presenze), un numero capace di generare un impatto economico stimato in oltre 1 miliardo di euro. È quanto emerge dal rapporto «Viaggiare con la bici 2023», realizzato da Isnart per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio promosso con Legambiente, presentato alla Fiera del Cicloturismo di Bologna il 1 e 2 aprile scorso.

Accanto a questi ci sono anche i turisti che trascorrono parte della vacanza utilizzando la bicicletta, 24 milioni le presenze associabili a questo segmento, per una spesa sul territorio pari a quasi 3 miliardi di euro.

Il costo della Ciclovia del Garda sta lievitando

Cifre del genere sono da sprone per il comprensorio benacense, impegnato da qualche anno ormai nell’ambizioso progetto della Ciclovia del Garda attraverso le tre regioni bagnate dal lago per 166 chilometri di tracciato e un costo complessivo (presunto) di 344.500.000 euro. Ebbene si, mai come in questo caso presunto, considerato che al netto dell’ormai leggendaria ciclopedonale a sbalzo di Limone di inaugurata il 14 luglio 2018, circa due km di tracciato dal costo 7 milioni e 620 mila euro finanziati con il contributo trentino dei fondi dei Comuni Confinanti, il costo delle altre tratte da realizzare sta lievitando in modo esponenziale con il passare del tempo.

È giusto il caso del segmento che da Riva del Garda si collegherà al confine con la Lombardia e la ciclopedonale di Limone: 5.300 metri di tracciato dal costo iniziale stimato in 25 milioni di euro che nei giorni scorsi è stato rifinanziato nell'ultima seduta di Giunta, su proposta del presidente della Provincia Maurizio Fugatti a 43,9 milioni di euro.

Il motivo? «La modifica di alcuni tracciati, l'incremento delle opere di difesa e mitigazione del rischio geologico, accanto all’aggiornamento dei listini e all’incremento dei prezzi delle materie prime e dei materiali, ha comportato un aumento della spesa di 18,9 milioni di euro», si legge nella nota stampa diffusa dalla Provincia trentina.

Il resto del tracciato? Sulla sponda bresciana le attenzioni sono per ora concentrate nella zona sud del lago, con il primo lotto del progetto che da Sirmione porta a Padenghe in Valtenesi, transitando da Desenzano e Lonato. In questo caso è stata avviata la procedura di approvazione del progetto definitivo (previsti 98 espropri di aree private ed un investimento di cinque milioni e mezzo di euro).

Per il secondo lotto tra i Comuni di Padenghe sul Garda e Toscolano Maderno sono invece 84 le proprietà interessate dall’esproprio e l'iter procede attraverso il bando per la progettazione definitiva ed esecutiva del lotto, con 12,5 milioni stanziati dal Pnrr. Da Toscolano a Limone poi, vista la conformazione della riviera, i costi sono destinati a lievitare. In trentino, da Riva verso la sponda veneta è avviata la progettazione definitiva per la parte di 9,6 chilometri che si collega alla Fraglia Vela di Torbole mentre per i restanti 4,5 km fino a Malcesine la stima è di 25 milioni di euro

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