Coregoni in cassaforte: raccolti 50 milioni di uova Da oggi si riapre la pesca

di L.SCA.
Nell’incubatoio di Desenzano 50 milioni di uova di coregone
Nell’incubatoio di Desenzano 50 milioni di uova di coregone
Nell’incubatoio di Desenzano 50 milioni di uova di coregone
Nell’incubatoio di Desenzano 50 milioni di uova di coregone

Si è conclusa l’altro ieri la campagna ittiogenica del coregone nel lago di Garda. Il conferimento delle uova all’incubatoio di Desenzano ha avuto inizio dopo l’Epifania e tra gli addetti ai lavori c’era qualche timore per la temperatura delle acque del lago, ancora sui 10 gradi dopo Capodanno, che hanno dilatato i tempi per la deposizione delle uova sui bassi fondali. Tanto da richiedere una proroga del divieto di pesca, che scade proprio oggi. LA PESCA in deroga viene autorizzata dalla Regione nel periodo della frega, quando i pesci si avvicinano alla riva per riprodursi ed è finalizzata al recupero di uova fecondate da consegnare poi agli incubatoi. Missione compiuta. Attività che nelle ultime stagioni proprio a causa dei mutamenti climatici c diventano sempre più importanti. «Fortunatamente con le ultime due uscite dei pescatori professionisti siamo a “bolla” – spiega il portavoce dell’incubatoio ittico di Desenzano Germano Bana, struttura regionale gestita dall’Unione pescatori bresciani -. L’incubatoio adesso è pieno con oltre 50 milioni di uova nelle campane e anche la qualità è ottima. In un mesetto e mezzo inizieremo le semine a lago». È STATA QUESTA a tutti gli effetti una campagna importante per il Garda considerato che sulla sponda veronese non è stato attivato l’incubatoio di Bardolino e di conseguenza non è giunto nessun benestare ai pescatori professionisti della sponda orientale per la raccolta delle uova. Operazione, quella della spremitura, eseguita direttamente dai pescatori sulla barca. Uova che poi vengono consegnate direttamente sulla banchina agli agenti della Polizia Provinciale che provvedono alla consegna del materiale all’incubatoio di Desenzano. Poi dopo la maturazione, gli esemplari vengono «insacchettati» nell’impianto dagli associati dell’Unione Pescatori Bresciani e consegnati agli agenti della Polizia provinciale per i rilasci in natura nelle acque del lago di Garda. Terminata la fase del coregone, sarà poi il turno della trota lacustre e dei lucci.

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