Escursionisti nei guai? Una mano tesa dal cielo

di Luciano Scarpetta
Uno dei segnali che mettono in guardia gli escursionisti sprovvedutiIn alto Garda l’ultimo intervento del Soccorso alpino in una zona impervia risale solo a sabato sera
Uno dei segnali che mettono in guardia gli escursionisti sprovvedutiIn alto Garda l’ultimo intervento del Soccorso alpino in una zona impervia risale solo a sabato sera
Uno dei segnali che mettono in guardia gli escursionisti sprovvedutiIn alto Garda l’ultimo intervento del Soccorso alpino in una zona impervia risale solo a sabato sera
Uno dei segnali che mettono in guardia gli escursionisti sprovvedutiIn alto Garda l’ultimo intervento del Soccorso alpino in una zona impervia risale solo a sabato sera

Il boom del turismo green nei territori del Parco alto Garda bresciano ha avuto come effetto collaterale l’escalation di richieste di soccorso frutto molto spesso della superficialità dei frequentatori delle alte quote. Per questo motivo il Comune di Toscolano ha deciso di promuovere un’innovativa campagna di prevenzione. «Grazie alla consulenza del Soccorso Alpino e Speleologico Lombardia – Cnsas, in particolar modo alla stazione Vallesabbia della V delegazione Bresciana in collaborazione con Gardaclimbing asd – spiega l’assessore allo Sport Alessandro Comincioli – abbiamo posizionato della numerazione e la geolocalizzazione con la centrale operativa del 112 sulle creste dei monti Pizzocolo e Castello». Si tratta di targhette rotonde numerate fissate sulla roccia che consentono alle persone in difficoltà o disperse sui versanti, di comunicare ai soccorritori la loro posizione, facendosi guidare da remoto fino a punti di disimpegno o, in casi di infortunio, capire con esattezza il luogo e consentire sempre da remoto di organizzare efficacemente da parte del Soccorso Alpino una strategia mirata di intervento. L’inizio di questi percorsi è preceduto da una segnalazione-monito che mette in guardia gli escursionisti distratti: «Attenzione, inizio terreno avventura. Numerazione di emergenza presente sul tracciato». Le targhette numerate sono catarifrangenti per essere visibili anche di notte. Le montagne, le ferrate e i sentieri impervi nell’entroterra sono meta di persone prive di preparazione fisica e tecnica e quasi sempre prive di attrezzatura adeguata. Circostanze che hanno contribuito nelle ultime stagioni all’aumento degli incidenti ma anche, a costose richieste di aiuto per situazioni di pericolo venutesi a creare. Giusto per fare un esempio, una numerazione del genere avrebbe diminuito i tempi di intervento dei soccorritori sabato pomeriggio dalle parti di Tremosine, quando una escursionista di 66 anni ha accusato un malore mentre stava camminando lungo un sentiero che dall’altopiano scende verso la riviera del lago. Dopo la localizzazione il Soccorso alpino e speleologico a supporto delle operazioni dell’elisoccorso di Brescia di Areu, l’escursionista è stata raggiunta dall’équipe medica dell’elisoccorso che ha effettuato la valutazione sanitaria. Poi è stata trasferita in una zona idonea per le operazioni con il verricello. Infine, è stata portata in ospedale. «La montagna non è un parco giochi – ammonisce l’assessore al Turismo Alessandro Comincioli -: sottovalutare un rischio in molti casi, sia esso per incompetenza, per superficialità o per ignoranza, potrebbe mettere a rischio la propria vita e anche quella di altre persone, e questo perché in natura, deve essere chiaro, il rischio zero non esiste».•.

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