SUL GARDA

Il «Mose» rottamato a Campione diventa un tesoro sull'altra sponda del lago

di Luciano Scarpetta
Venduto per una manciata di euro dopo il naufragio del progetto per l'università della vela, il frangiflutti è stato installato ora a Torbole come difesa dal moto ondoso
Nelle acque di Campione sono rimasti solo i pali di ormeggio della barriera frangiflutti naufragata sul nascere
Nelle acque di Campione sono rimasti solo i pali di ormeggio della barriera frangiflutti naufragata sul nascere
Nelle acque di Campione sono rimasti solo i pali di ormeggio della barriera frangiflutti naufragata sul nascere
Nelle acque di Campione sono rimasti solo i pali di ormeggio della barriera frangiflutti naufragata sul nascere

Da malinconico «complemento d’arredo» al lungolago Olcese di Campione sulla sponda bresciana del lago, a prezioso frangiflutti per le imbarcazioni ormeggiate nello specchio d’acqua antistante il Circolo Vela Torbole sulla sponda trentina.

È la seconda, inattesa vita degli «attenuatori di moto ondoso a galleggiamento continuo in calcestruzzo» rimasti ormeggiati per anni nei pressi del molo nella zona sud della frazione a lago di Tremosine. Nel fine settimana la diga mobile di 80 metri lineari ormai inservibile a Campione è stata inaugurata dall’Ora, il vento pomeridiano in arrivo da sud del lago, svolgendo egregiamente la sua funzione di Mose-bonsai proteggendo in questo caso le imbarcazioni ormeggiate a Torbole.

Il Mose abortito a Tremosine è rinato davanti al Circolo Vela di Torbole
Il Mose abortito a Tremosine è rinato davanti al Circolo Vela di Torbole

Posizionati al Circolo Vela di Torbole con sistema di ormeggio Seaflex

Il sistema di frangiflutti mobile venne svenduto lo scorso anno al prezzo stracciato di 27.500 euro alla Athos Group srl, società di Malcesine specializzata in lavori subacquei lacustri, fluviali e marittimi. Ristrutturati e rivestiti in legno, i moduli sono stati poi posizionati al Circolo Vela Torbole con il sistema di ormeggio Seaflex, ancoraggio elastico per banchine-pontoni, attenuatori d’onda e boe, capace di mantenere stabile e sicura l'applicazione galleggiante anche in luoghi esposti a condizioni meteorologiche estreme.

Erano destinati al circolo velico di Univela a Campione

Quasi una beffa per il progetto della diga galleggiante che avrebbe dovuto essere realizzata nei pressi del centro velico di Univela a Campione: si incardinava all’interno della richiesta di finanziamento attuata dal Comune nel 2011, che ha visto il finanziamento del progetto di iniziativa pubblica per realizzare il frangiflutti del costo di 2.000.000 di euro con un finanziamento a fondo perduto (ex Odi) e il riconoscimento del progetto di iniziativa privata di realizzazione dell' Università della Vela – Sailing Village, per l’ammontare di 4.716.000 euro.

Il vento fece scoprire i problemi strutturali del progetto

A Campione fu proprio il vento, il Pelér, a mandare all’aria il progetto della barriera frangiflutti modulare che nelle intenzioni avrebbe dovuto proteggere dal moto ondoso le imbarcazioni di Univela. Dopo i tentativi di assemblaggio andati a vuoto nel dicembre 2018 e naufragati proprio a causa del vento che mise a nudo i problemi strutturali del progetto, l’Amministrazione comunale nel luglio 2019 ha avviato un'azione legale per stabilire le responsabilità sulle cause del ripetuto cedimento delle flange di ancoraggio dei moduli ai «guidapalo» e al comportamento anomalo dell'attenuatore del moto ondoso in sede di collaudo, rendendo di fatto impossibile, tra rimpalli di responsabilità, l'individuazione delle varianti da apportare al progetto originario. Si attende l’esito del lungo dibattito giudiziario in sede civile. •.

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