il progetto

Polo logistico di Lonato: in arrivo l’ultima spallata con la revoca all’edificabilità

di Roberto Darra
Dopo il no della Regione al progetto su 93 mila mq, ecologisti e opposizione chiedono di revocare l’edificabilità dell’area

Dopo il no della Regione al progetto di polo logistico sull’area al confine con Castiglione, sarebbe utile a questo punto voltare definitivamente pagina revocando l’edificabilità del terreno. Lo propone la lista ambientalista «Ritrovo Lonato» presieduta da Daniela Carassai con i circoli di Sinistra Italiana e M5S, intervenuti dopo l’ennesimo parere negativo sul Polo logistico espresso dall’Ufficio territoriale regionale di Brescia, sulla non modificabilità del reticolo idrico.

La richiesta

Si chiede dunque alla Giunta una svolta, una chiara presa di posizione. «Anche questo parere - spiegano le forze politiche - riconosce l’importanza ambientale dell’area, che deve essere completato con la necessaria cancellazione della volontà di edificazione in prossimità del Sito di interesse comunitario e al riconoscimento formale della vocazione naturalistica dell’intera area intercomunale».

A sostegno di questo «si chiede «l’ampliamento del Plis, il Parco sovracomunale delle colline moreniche alto mantovano anche in territorio di Lonato, con l’inclusione dell’area archeologica della Fornace Romana, l’eliminazione delle previsioni edificatorie legate al polo logistico e alla limitrofa area per sport motoristici, con conseguente modifica del Pgt».

Sul progetto del polo logistico lonatese di 93 mila metri quadrati, che ha ricevuto una serie di pareri negativi anche vincolanti, prima della definitiva cancellazione, si attende l’esame della Valutazione di incidenza ambientale da parte della Provincia.

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