la svolta

Sirmione diventa una casa sicura per gli animali: tutelata la nidificazione

di Paolo Baldi
E' il primo Comune del Bresciano a prevedere norme per la protezione di rondini, balestrucci rondoni e per i rifugi diurni e invernali dei pipistrelli, ma anche a introdurre misure di salvataggio per la piccola fauna in genere. La grande svolta è arrivata a partire da una vicenda spiacevole e anche grazie alle sollecitazioni e alle proposte delle sezioni provinciali della Lipu e della Lac.
Una rondine con la propria nidiata. A Sirmione la protezione è assicurata
Una rondine con la propria nidiata. A Sirmione la protezione è assicurata
Una rondine con la propria nidiata. A Sirmione la protezione è assicurata
Una rondine con la propria nidiata. A Sirmione la protezione è assicurata

Un articolo, il numero 84, e sette commi. Poche frasi che fanno una grande differenza a proposito del futuro degli abitanti non umani di questa perla gardesana, e che regalano a Sirmione un primato provinciale, oltre a collocare la penisola tra le ancora poche realtà italiane attente all’ecosistema urbano nel suo complesso. Il nuovo, o meglio il rinnovato regolamento edilizio comunale sirmionese, approvato e ormai in vigore, è il primo del Bresciano a prevedere norme per la protezione della nidificazione di rondini, balestrucci rondoni e per i rifugi diurni e invernali dei pipistrelli, ma anche a introdurre misure di salvataggio per la piccola fauna in genere.

È una bellissima notizia: una amministrazione comunale (la prima, appunto, del Bresciano) che gestisce una grande bellezza architettonica e paesaggistica e che si preoccupa di proteggere anche chi la usa, per qualche mese o per tutto l’anno, senza pagare l’affitto ma rendendola molto più viva, ricca e piacevole. Oltre che più accogliente per gli abitanti bipedi, dato che gli splendidi uccelli migratori citati e i pipistrelli sono straordinari divoratori di piccoli insetti alati, a partire dalle zanzare.

Le regole sono racchiuse nei sette commi dell’articolo 84, che significativamente è intitolato «Salvaguardia della biodiversità urbana», e prevedono che nel caso della realizzazione di nuovi edifici e di ristrutturazioni su quelli esistenti possano sì essere collocate barriere anti piccione su aperture, fori e camini, ma senza pregiudicare l’eventuale nidificazione di rondoni, rondini, balestrucci e chirotteri. È disposto poi che a fronte dell’esistenza di buche pontaie (le cavità legate alla costruzione che caratterizzano in particolare gli stabili più storici) sia possibile chiuderle parzialmente, sempre per bloccare i columbidi, lasciando però aperture tra i 3,5 e i 5 centimetri per favorire la nidificazione dei piccoli uccelli.

Proseguendo, il regolamento chiede di evitare la posa di finiture a specchio sulle facciate fatte prevalentemente di pannellature finestrate trasparenti (per evitare che gli uccelli ci vadano a sbattere, come succede con grande frequenza), e dispone di collocare rampe di risalita per la piccola fauna (anfibi e rettili in particolare) in vasche, invasi per la raccolta dell’acqua, canaline e canali di nuova costruzione. Poi arrivano un divieto e una disposizione essenziali che si collegano, come vedremo, a un caso (uno tra i tanti) che è stato sostanzialmente all’origine di questo cambio nel regolamento.

Il Comune vieta la distruzione dei nidi di rondine, balestruccio e rondone costruiti o in costruzione a fronte di interventi di ristrutturazione di edifici, tetti e facciate, e dispone che a fronte della presenza di nidi di rondine (Hirundo rustica) sia necessario garantire accessi idonei in garage, rimesse, ripostigli, porticati ed edifici rurali per tutto il periodo della nidificazione. Il legame con la vicenda concreta? Questo nuovo quadro di tutela è anche il frutto di sollecitazioni e di incontri con la sindaca Luisa Lavelli, con la contestuale consegna di materiale informativo e di proposte operative, da parte delle sezioni di Brescia della Lipu e della Lac. Incontri avvenuti dopo uno spiacevole caso che ha interessato ripetutamente un residence della Lugana: nel grande garage aperto del complesso, colonizzato da un buon numero di coppie di rondini, era avvenuta la ripetuta distruzione di larga parte dei nidi, naturalmente occupati da uova e pulcini.

Questa pratica è già vietata dalla legge da molti anni ed è sanzionabile, e anche il nostro quotidiano aveva riportato gli episodi. Adesso si spera che le novità introdotte dal regolamento edilizio comunale mettano un freno ad azioni illegali che, oltre a essere crudeli, compromettono il futuro di specie preziosissime, particolarmente protette dalla legislazione italiana e dalle direttive europee e, in particolare per la rondine comune, in fortissimo declino. Lipu e Lac stanno oggi sollecitando anche il Comune di Brescia ad adottare provvedimenti analoghi nella fase di aggiornamento (in corso) dello stesso «manuale» urbano, e naturalmente ringraziano l’Amministrazione comunale di Sirmione per «l’accoglimento delle proposte di modifica suggerite per il nuovo regolamento edilizio» ed esprimono «un forte apprezzamento per la sensibilità e l’attenzione dimostrate» restando a disposizione per altre collaborazioni.

E il Comune? È la sindaca Luisa Lavelli a ricordare che «la tutela dell’ambiente è da sempre un tema di fondamentale importanza per la nostra amministrazione, impegnata a promuovere questo stesso valore con iniziative e gesti concreti. In quest’ottica si inserisce anche la revisione del regolamento edilizio comunale, nell’ambito della quale abbiamo accolto la sollecitazione delle associazioni Lipu e Lac prevedendo una serie di elementi che rendano ancora più effettiva la salvaguardia della biodiversità urbana».•.

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