gardone riviera

Sul Garda torna lo spettro delle reti «fantasma»: a rischio navigazione, sommozzatori ed ecosistema

di Luciano Scarpetta
L'ultima trappola dei pescatori di frodo è stata individuata dalla Guardia costiera e sarà rimossa
Le reti fantasma sono pericolose per i pesci ma anche per chi si immerge
Le reti fantasma sono pericolose per i pesci ma anche per chi si immerge
Le reti fantasma sono pericolose per i pesci ma anche per chi si immerge
Le reti fantasma sono pericolose per i pesci ma anche per chi si immerge

In gergo vengono definite fantasma, ma le reti alla deriva abbandonate dai pescatori di frodo nei fondali del lago di Garda sono uno spettro reale che minaccia la sicurezza della navigazione e per gli appassionati di immersioni.L'ultima trappola è stata segnalata dalla Guardia Costiera al largo di Gardone Riviera, poco a nord della spiaggia di Palazzo Wimmer.

La rete è a circa 30 metri dalla linea di costa e su un fondale di circa 20 metri, lunga una ventina di metri e due di larghezza, di colore chiaro ed è pericolosa per le immersioni.

L'allerta

«Per questo motivo avvisiamo di prestare la massima attenzione nello specchio acqueo indicato», si legge nell'alert della Guardia Costiera. Nelle prossime ore il groviglio dove sono intrappolate carcasse di pesce sarà rimosso dai vigili del fuoco. Si tratta generalmente di reti posate in maniera irregolare con appositi gavitelli e vengono definite comunemente «fantasma» nel senso che in superficie non si vedono dato che non hanno nessuna segnalazione ma per il pescatore di frodo è abbastanza facile individuarle.

I rischi

A volte in occasione di burrasche come quella di pochi giorni fa, reti del genere finiscono trascinate sui fondali o in prossimità delle coste. Abbandonate, diventano poi trappole costanti per i pesci che rimangono incastrati sul fondo. Ma non solo per loro. Anche per i sub. Quando l'acqua non è molto limpida queste reti possono comparire all'improvviso nello specchio visivo dei sommozzatori, creando problematiche non indifferenti.

Il bando europeo

Non è un caso se anche alla Comunità del Garda per provare a mitigare questo pericolo, hanno previsto nelle operazioni contenute per il bando europeo «Life-Carpione» avviato lo scorso mese di ottobre per ripristinare le zone di frega, anche la rimozione delle reti «fantasma» che saranno raggiunte con i Rov subacquei nelle aree interessate dal progetto. Che per inciso prevede il posizionamento sui fondali di uova di Carpione embrionate provenienti dagli stabilimenti ittiogenici.

«Stiamo facendo il massimo con tutte le difficoltà che ci sono per cercare di recuperare e tutelare quello che c'è - è l'analisi del vicepresidente Filippo Gavazzoni - e tutti i fenomeni di bracconaggio che vanno oltre i limiti e le date di pesca consentite, vanno perseguiti. L'auspicio è che si possa anche pensare di aumentare i controlli».

«Queste reti abbandonate - sottolineano anche gli associati di Benaco Guardians - costituiscono una vera e propria minaccia per l'ecosistema. Reti del genere tra l'altro sono realizzate con materiali estranei al lago, inquinano moltissimo in quanto costituite da plastica e nylon e hanno, di conseguenza, un impatto drammatico anche sulla nostra salute». 

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