Cittadini «sentinella»,
la rete si
rafforza

di Valerio Morabito
Firma protocollo sindaci (Fotolive)

Il divario tra sicurezza reale e percepita è sempre più ampio. Per cercare di ridurre le distanze, la Prefettura ha deciso di sottoscrivere con 15 Comuni della provincia un protocollo d'intesa per promuovere il servizio di Controllo del vicinato. Non si tratta di ronde, ma di cittadini «sentinella» disposti a vigilare sui quartieri per anestetizzare la paura che, nonostante il calo dei reati, continua a crescere. «Questo accade - ha spiegato ieri il prefetto Annunziato Vardé presentando l’accordo in Broletto -, in quanto esiste un problema di percezione della sicurezza». Che può essere risolto appunto con il Controllo del vicinato, iniziativa che viene considerata dal prefetto Vardé come un esempio di «vigilanza partecipata che può rassicurare la comunità». LE SENTINELLE sono inefficaci tuttavia senza il supporto dei Comuni che in un’articolato percorso di gestazione dell’iniziativa hanno raccolto indicazioni utili alla stesura del protocollo. Dalla Bassa al Garda passando per il Sebino sono 15 gli enti locali che hanno aderito all’accordo. L'iniziativa in realtà è già partita a Borgosatollo, Castel Mella, Chiari, Concesio, Erbusco, Orzinuovi, Padenghe e Rovato. Gli altri Comuni che hanno sottoscritto l'intesa, invece, si stanno organizzando e nelle prossime settimane faranno partire sul territorio il «controllo del vicinato». Al di là di questa lista di enti locali, vale la pena ricordare che anche il Comune di Bedizzole ha aderito al Controllo del vicinato anche se ancora non è stato avviato sul territorio e non ha sottoscritto il protocollo d'intesa con la Prefettura. Mentre il Comune di Lograto, proprio nella giornata di ieri, ha chiesto formalmente di entrare nel patto. Con questo progetto si punta a creare un canale privilegiato tra le forze di polizia e il territorio. Negli anni dei social network, terreno fertile per le fake news, il Controllo del vicinato ha come finalità anche quella di creare un filtro tra la popolazione e le forze di polizia. «Un contributo - si legge nel protocollo - all'attività di prevenzione generale e di controllo del territorio svolta dalle forze dell'ordine». Così, stando all'intesa firmata tra le parti, i gruppi di cittadini avranno dei coordinatori che verranno formati dalle forze di polizia e che avranno un canale comunicativo primario con i militari per segnalare (senza andare oltre) fatti e circostanze che accadranno nelle loro zone. Il protocollo ha una durata di tre anni. Nel corso della presentazione tutti i sindaci hanno posto l’accento con sfumature diverse l’importanza di promuovere la cultura civica e della solidarietà, vero baluardo contro l’illegalità diffusa. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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