Il caso

Dieci ettari di fotovoltaico: Borgosatollo dice «no» al mega impianto solare

di Cinzia Reboni
L’impianto ricadrebbe su 104 mila metri quadri, di cui oltre 80mila in territorio di San Zeno. Ora si rischia lo scontro

Il progetto di un mega impianto solare sta allungando ombre sui rapporti tra Comuni confinanti. È già a buon punto l’iter per ottenere l’autorizzazione di un parco fotovoltaico nei terreni agricoli tra Borgosatollo e San Zeno.

Dieci ettari di pannelli

Si tratta di un progetto che complessivamente occuperà 104.200 metri quadrati - l’equivalente di oltre 10 ettari, o di 15 campi da calcio a 11 giocatori - un terzo dei quali, pari a una superficie di 30.454 mq, dedicato alle infrastrutture. «Un'area molto estesa – spiega il sindaco di Borgosatollo Giacomo Marniga – che di fatto viene definitivamente trasformata e tolta ad ogni possibile coltivazione per i prossimi trent'anni».

La potenza di picco dell'impianto è di 6,65 Mw ed il generatore fotovoltaico è stato pensato come un'installazione su strutture metalliche ad inseguimeno infisse nel terreno, costituito da 10.896 moduli da 610 Wp. L’investimento di 4 milioni e 652 mila euro sarebbe totalmente a carico del committente, la Naviglio Energia srl di Brescia. I lotti al centro del progetto si trovano in corrispondenza del ponte sull'autostrada A21 di via XXV Aprile. La maggior parte dell'impianto graviterà su San Zeno, mentre circa un quinto finirà in territorio di Borgosatollo.

Le ragioni del no

«Abbiamo espresso le osservazioni e la nostra contrarietà all’opera, anche se la porzione di area sul nostro territorio è quella più contenuta - spiega Marniga -. In ogni caso, fermi i dovuti approfondimenti legali in corso, riteniamo ci siano ragioni di buon senso per dire no a questo impianto. Abbiamo da poco approvato il Pgt che vieta in quell'area la costruzione di infrastrutture, salvo quando previste dal Documento di Piano o da atti di programmazione sovralocale, e sono stati definiti i confini del Plis Parco Agricolo di Borgosatollo. Riteniamo dunque che quei luoghi debbano restare naturalistici. Nello stesso Pgt è prevista inoltre una riduzione del 42% di consumo di suolo, ben più ampia di quella richiesta da Regione Lombardia. Questo impianto, di fatto, va in tutt'altra direzione».

Per rafforzare la platea delle fonti rinnovabili «si utilizzino prima tutti i tetti dei capannoni e, con pensiline, i piazzali asfaltati – suggerisce Marniga -. Per questo diciamo no al consumo non necessario di aree verdi. In questi anni ci siamo sempre opposti a nuove sedi inquinanti, generatrici di traffico o che consumano suolo. Lasciamo il paese senza cave, e relativi camion e polveri, e con una di riduzione di nuove costruzioni. Non vogliamo di certo - conclude il sindaco - un parco fotovoltaico che riduca il verde».

Un diniego formale

Il Comune di Borgosatollo ha inviato formalmente la posizione contraria all'Amministrazione di San Zeno, che ha convocato la conferenza di servizi lo scorso 22 marzo. Ora spetterà al tecnico incaricato definire l'autorizzazione o il diniego, o le prescrizioni per l'intervento. Rimane il fatto che gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, come appunto il fotovoltaico, siano da considerarsi opere di «interesse pubblico prevalente», come evidenziato anche nelle linee guida del Decreto Energia 2023, e che i Comuni non possono impedirne l'installazione.

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