Quattro minorenni, il più grande di appena sedici anni, sono indagati per l'incendio e il danneggiamento della scuola primaria "Leonardo Da Vinci" di Cellatica, avvenuto nel pomeriggio di domenica 18 settembre. Tre sono di Gussago e uno è residente a Cellatica.
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Decisivi i filmati di videosorveglianza
I carabinieri della compagnia di Gardone Val Trompia, nelle prime ore del mattino di oggi, hanno dato esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minorenni di Brescia, su richiesta della Procura della Repubblica per i minorenni
Le indagini sono state condotte dalla stazione carabinieri di Gussago che, anche tramite la visione di filmati di videosorveglianza e dopo avere ascoltato i testimoni, ha identificato i giovanissimi responsabili.
Il sindaco di Gussago: «Solo una giusta punizione può lanciare un segnale forte
Il sindaco di Gussago, Giovanni Coccoli, non trova giustificazioni per i quattro adolescenti responsabili del raid vandalico ai danni della scuola elementare di Cellatica del 18 settembre scorso. «Quando ragazzi così giovani si spingono così oltre, bisogna porsi delle domande», aggiunge però. Questo, secondo Coccoli, non prescinde «dalla punizione giusta e inevitabile: un segnale forte deve arrivare, i ragazzi non devono pensare di godere dell’impunità, sarebbe un errore gravissimo».
Banchi, cattedre, libri ammucchiati e dati alle fiamme
Come ricordano i carabinieri in una nota, il devastante incendio alle scuole elementari di Cellatica, avvenuto lo scorso 18 settembre, è stato appiccato ammucchiando banchi, cattedre e i libri e i quaderni dei giovani alunni ed ha causato ben oltre 350 mila euro di danni, rendendo inagibile l’intero complesso con la conseguente interruzione del servizio scolastico fino al completo ripristino, con forte disagio per studenti e famiglie.
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Un altro incendio ai tavoli di un bar. Aggredito un volontario in oratorio
Due degli indagati sarebbero responsabili anche di un altro incendio, appiccato nella notte del 15 settembre al mobilio da esterni di un bar del centro cittadino di Cellatica; uno di loro anche dell’aggressione ai danni di un sessantacinquenne volontario in oratorio.
Dopo le formalità di rito, due indagati sono stati collocati in una comunità mentre gli altri due, sottoposti alla misura della “permanenza in casa” (l’equivalente degli arresti domiciliari, che il codice prevede per i soli maggiorenni), sono stati condotti presso le rispettive residenze ed affidati ai genitori con divieto di uscire di casa e di avere contatti con persone diverse dai conviventi.