I resti romani escono dall’oblio

di G.Z.
Le vestigia romane oggetto di una indagine archeologica
Le vestigia romane oggetto di una indagine archeologica
Le vestigia romane oggetto di una indagine archeologica
Le vestigia romane oggetto di una indagine archeologica

I giovani del circolo culturale «L’Ago di Clusane» hanno un sogno: recuperare la memoria più antica del paese. Su loro impulso, da oggi al 5 dicembre l’archeologa camuna Alice Leoni condurrà una serie di scavi di carattere conoscitivo sui resti di una villa romana esistenti in via Mulino, in riva al lago, a Clusane. Si tratta di un piccolo anfratto e di 8 archi ciechi che si trovano lungo un muro perimetrale e di alcune vasche antistanti, presumibili bagni termali, poi utilizzate dai pescatori per conservare in acqua il pescato e interrate sotto il manto stradale negli anni ’50. Il tutto risale a un periodo che va dal I al V secolo dopo Cristo. «La proposta di effettuare scavi preliminari su quest’area è stata accolta con entusiasmo dalla Sovrintendenza ai Beni archeologici, dall’Autorità di bacino lacuale e dal Comune - racconta Luigi Bianchi, presidente riconfermato del circolo - In base alla relazione che ci consegnerà l’archeologa incaricata, stenderemo il progetto architettonico di recupero e valuteremo come meglio intervenire». Non è escluso che le vasche, sul cui fondo era posato un pavimento a mosaico, possano essere riaperte. Gli archi ciechi e la nicchia centrale potrebbero essere valorizzati con un’opportuna illuminazione. Un cartello illustrerà la storia del luogo. Il denaro per l’intervento? «L’Ago ha risorse proprie, ma contiamo pure sulla generosità di possibili sponsor e su un contributo del Comune - risponde Bianchi - cifre per adesso è prematuro farne. Magari gli scavi ci potrebbero riservare delle belle sorprese». Il tempo di realizzo dell’intero progetto è stato stimato in due anni. •

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