AMBIENTE

Clima, studenti e docenti universitari in Adamello per studiare il ghiacciaio/VIDEO

di Giada Ferrari
La spedizione «Climbing for Climate 5» al via. Maggiori (Cai): «I cambiamenti sono visibili ad occhio nudo»
Spedizione in Adamello
Spedizione in Adamello
Cambiamenti climatici: intervista ad Angelo Maggiori, presidente Cai Brescia

È partita la spedizione «Climbing for Climate 5» promossa da Rus (l’insieme degli atenei della Rete delle università per lo sviluppo sostenibile).

La spedizione

Domenica 30 luglio, una quarantina tra studenti e docenti di diversi atenei italiani, tra cui anche una quindicina di Unibs, si sono spinti sul ghiacciaio Mandrone sull’Adamello per rivalutare, dopo 4 anni, i cambiamenti avvenuti a causa dell’innalzamento delle temperature. «I cambiamenti sono visibili a occhio nudo - commenta Angelo Maggiori presidente Cai Brescia -. Il ghiacciaio si ritira sempre più velocemente, tant’è che nel giro di due anni si è creato un lago prima inesistente». Lago che è stato recentemente rinominato «Lago nuovissimo».

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I numeri

Preoccupanti gli effetti della crisi climatica: la superficie del ghiacciaio, che nell’agosto 2007 misurava 15.7 chilometri quadrati, nell’agosto 2022 si è ridotta a 13.1, con un ritiro dell’11% ogni dieci anni. Il gruppo è salito sulla cima Presena dal passo delTonale, per raggiungere il rifugio Mandrone e da lì il ghiacciaio, al fine di aggiornare al 2023 il monitoraggio dell’avanzamento della fusione dei ghiacciai e lanciare un appello ai cittadini e alle istituzioni per potenziare il contrasto alla crisi climatica.

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Una palestra per i ricercatori

Il ghiacciaio dell’Adamello è palestra per ricercatori italiani e stranieri. Dal 2022 un team coordinato da Fondazione Lombardia per l’ambiente e che comprende, oltre all’Università di Brescia, la Comunità montana di Valle Camonica, ente gestore del Parco dell’Adamello, il Politecnico di Milano e l’Università di Milano-Bicocca sta conducendo un progetto che ha come obiettivo anche quello di raccogliere dati e informazioni sulla futura dinamica del ghiacciaio. Il mese di luglio 2023 risulta quello più caldo da quando si registrano le temperature. Inoltre, in base ai modelli matematici sviluppati dai ricercatori, ai rilievi glaciologici e alle proiezioni dei modelli climatici globali, si prevede che il ghiacciaio dell’Adamello, il più grande italiano (quindici chilometri quadrati di superficie), scomparirà del tutto entro la fine del secolo, ma per buona parte entro i prossimi due decenni, per effetto del riscaldamento globale. Inoltre, anche le temperature dell’aria sono aumentate di circa 0.4°C ogni dieci anni nell’ultimo trentennio, con effetti molto gravi anche sul permafrost, la cui fusione rende instabili le pareti rocciose e aumenta il pericolo per gli alpinisti. La soluzione? Impegnarsi a rendere reali gli Accordi di Parigi del 2015, ovvero attuare politiche e interventi seri di riduzione drastica delle emissioni di gas serra, a cominciare da quelli prodotti dai combustibili fossili.

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