Comunità e Bim: il «caso Farisoglio» tiene alta la tensione

di Luciano Ranzanici

Riusciranno i tre saggi espressione del Gruppo Civico di maggioranza a coinvolgere la Lega nella gestione di Comunità montana e Bim per il prossimo quinquennio guidato da Sandro Farisoglio? E magari anche a convincere quei sindaci dubbiosi su questa candidatura unica? Sere fa proprio la Lega, col parlamentare Giuseppe Donina, il consigliere regionale Francesco Ghiroldi e l’assessore (e vicepresidente comunitario uscente) Roberto Arrigoni ha incontrato i propri sindaci per un confronto sul futuro della valle, e per ribadire la posizione del Carroccio, che vuole un presidente «assolutamente sindaco» per Comunità e Bim. ERANO rappresentati una ventina di Comuni ed è toccato a Ghiroldi presentare i piani della Lega, le priorità per i due due enti: dalle derivazioni idroelettriche alle aree interne; dal Programma di sviluppo rurale alle autonomie sanitarie e sociosanitarie, passando per l’uso dei fondi per i Comuni confinanti. Il dibattito? Ha registrato una quasi unanimità di pensiero, anche se alla fine l’indicazione politica, non nuova, è quella dell’assoluta condivisone. Ghiroldi ha parlato di «unità, anche se tutti gli attori devono essere considerati con pari dignità. Si deve partire da qui per formare un’alleanza e poi si potranno affrontare insieme i programmi e assegnare i posti, e non viceversa». IL PARLAMENTARE Donina ha chiesto chiarezza al Gruppo Civico (presente all’incontro con due dei tre saggi, Mario Chiappini, che ha rinnovato alla Lega l’invito a esserci), sostenendo che «i 40 sindaci dovrebbero ragionare come un consorzio e non come maggioranza e minoranza, consentendo così un salto di qualità alla valle». Infine, facendo una sintesi efficace, Ghiroldi ha concluso ricordando che «all’interno del Gruppo Civico i mal di pancia si sprecano, e a questo punto non comprendiamo quale sia l’ostacolo a una candidatura terza per la presidenza». •

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