L’industria in cerca
di spazio si mangia
l’ultima area verde

di Domenico Benzoni
La sede delle Pressofusioni Sebine e l’area verde in cui l’azienda di Artogne si vuole espandere
La sede delle Pressofusioni Sebine e l’area verde in cui l’azienda di Artogne si vuole espandere
La sede delle Pressofusioni Sebine e l’area verde in cui l’azienda di Artogne si vuole espandere
La sede delle Pressofusioni Sebine e l’area verde in cui l’azienda di Artogne si vuole espandere

L’interrogativo è attualissimo visto che la riduzione del consumo di suolo (col recupero invece delle aree dismesse) è un imperativo: consentire l’ampliamento di una attività produttiva che funziona e crea lavoro, oppure salvaguardare quelle poche zone verdi che ancora rimangono nel fondovalle? Se lo sono chiesti ad Artogne, dopo che in luglio scorso la conferenza di servizi ha espresso parere favorevole al progetto che comporta una variante al Pgt per permettere l’allargamento delle «Pressofusioni Sebine» di via Fornaci. Dalla sua nascita questa realtà è in continua espansione, e ora ha chiesto di sfruttare un’area verde attigua a un suo capannone che si affaccia su viale Leopardi. Gli atti riguardanti l’ampliamento sono in visione fino a domani, poi ogni cittadino avrà 15 giorni di tempo per presentare eventuali osservazioni. La Valutazione ambientale strategica è stata avviata nell’aprile del 2018, e nel progetto di estensione della Pressofusioni Sebine si sottolinea la necessità di una nuova struttura con la volontà di migliorare l’attività produttiva affidandosi a nuove tecnologie specifiche.


LA SUPERFICIE territoriale coinvolta si aggira sui 10 mila metri quadri, con un’area coperta di 2.955. Dato che il nuovo capannone industriale nascerà in una zona classificata a sensibilità paesistica media e con un’azienda agricola a poca distanza sono previsti interventi di mitigazione ambientale: parcheggi lungo viale Leopardi e via Fornaci e due aree verdi di rispetto tra l’edificato e l’area agricola confinante riempite di alberi e arbusti. Specializzata nello stampaggio di metalli non ferrosi come alluminio, zama e ottone per ricavarne strumenti per piccoli e grandi elettrodomestici, la Pressofusioni Sebine venne fondata nel 1966 a Pisogne, poi nel 1974 l’attività si trasferì ad Artogne, nella zona industriale di via Fornaci. L’espansione è stata progressiva, sono state acquisite altre strutture vicine e l’ultimo ampliamento aziendale risale al 2007, mentre lo scorso anno è partito l’iter progettuale che è sfociato nella variante al Pgt legata alla domanda di costruzione di un nuovo capannone. L’impegno che in proposito l’azienda si è assunta è quello di non eseguire nei nuovi spazi in arrivo attività produttive, ma di trasferirvi i servizi aziendali di supporto quali magazzini, spogliatoi, officine di manutenzione prive di emissioni sonore. Nelle vicinanze infatti si trovano diverse abitazioni, e si vorrebbero evitare interferenze tra l’ambito produttivo e quello residenziale.

Suggerimenti