Parco delle Dolomiti camune:
il grande sogno è quasi realtà

di Luciano Ranzanici
La Concarena è uno dei gioielli che saranno inclusi nel parco
La Concarena è uno dei gioielli che saranno inclusi nel parco
La Concarena è uno dei gioielli che saranno inclusi nel parco
La Concarena è uno dei gioielli che saranno inclusi nel parco

Un altro passo verso la meta. Che ormai è sempre più vicina. Con l’approvazione in aula della convenzione e dello statuto, l’assemblea della Comunità Montana ha posto il proprio autorevole imprimatur sull’istituzione del Plis (acronimo che sta per parco locale d’interesse sovracomunale) denominato, non poco ambiziosamente, «Parco delle Dolomiti camune».

I DETTAGLI. Di che cosa si tratta? Dell’individuazione e della perimetrazione di una vasta area verde che dalla Concarena al monte Altissimo, dal Pizzo Camino alla Presolana, comprende i territori di nove comuni interessati: Angolo Terme, Borno, Cerveno, Darfo Boario, Losine, Lozio, Malegno, Ossimo e Piancogno. Obiettivo dichiarato, oltre alla tutela di un patrimonio ecologico immenso, migliorare la gestione del territorio in ogni suo aspetto.

L’idea del parco risale a non meno di dieci anni fa ma a quei tempi il concetto di «fare rete» era ben al di là da venire e mancavano i finanziamenti che la stessa Comunità Montana e la Regione hanno ora messo sul tavolo.

Le singole amministrazioni hanno provveduto all’approvazione del Plis, versando nel contempo all’ente comprensoriale, che è ente capofila e coordinatore dell’iniziativa, una quota annuale per sostenere le spese di gestione del Parco (1000 euro ognuna oltre a 25 centesimi per ciascun abitante). La Comunità Montana ha a sua volta contribuito con 16.632 euro, il medesimo importo dei nove municipi.

LE FINALITÀ. In questo immenso «Parco delle Dolomiti camune» dovranno essere valorizzati gli ambienti naturali e del paesaggio antropico, ma si procederà anche al recupero di edifici, manufatti e aree degradate o abbandonate. Assolutamente prioritario sarà l’utilizzo del territorio a fini contemplativi, ricreativi e sportivi, realizzando la ciclabile dell’Altopiano per i bikers, che prevede il prolungamento dell’attuale percorso di oltre 40 chilometri che su strade sterrate e sentieri attraversa i territori di Borno, Ossimo e Lozio.

Il grande progetto dei nove comuni si amplia alla promozione del turismo culturale e agroambientale e all’incentivazione dell’agricoltura sostenibile, salvaguardandone gli ambiti. Di grande importanza sarà poi la connessione con le altre aree protette della Valle Camonica (l’ormai conosciutissima Rete Natura valligiana) e con quelle confinanti (il Parco delle Orobie bergamasche), che si dovrà realizzare creando e rafforzando i corridoi ecologici e i percorsi verdi.

Rimane una sola, grande incognita: piacerà ai trentini la denominazione Dolomiti camune? Sicuri che dopo anni di valorizzazione di un nome conosciuto in tutto il mondo i vicini della provincia autonoma accetteranno di buon grado la pensata?

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