Il caso

A Niardo e Braone sarà un Natale senza parroci

di Luciano Ranzanici
Per la prima volta da sei secoli le due comunità si trovano prive della loro «guida» spirituale durante le festività
Una separazione sofferta Il sindaco di Niardo, Carlo Sacristani, e don Fabio, trasferito a ottobre
Una separazione sofferta Il sindaco di Niardo, Carlo Sacristani, e don Fabio, trasferito a ottobre
Una separazione sofferta Il sindaco di Niardo, Carlo Sacristani, e don Fabio, trasferito a ottobre
Una separazione sofferta Il sindaco di Niardo, Carlo Sacristani, e don Fabio, trasferito a ottobre

Un Natale con il sacerdote «in prestito»: le comunità parrocchiali di Niardo e di Braone per la prima volta da secoli non potranno contare sulla presenza del parroco in occasione delle festività natalizie, con grande rincrescimento e disappunto fra i fedeli.

All’inaspettato trasferimento dopo soli 5 anni di don Fabio Mottinelli ad Artogne, Gianico e Piazze dell’ittobre scorso, non è seguita per Braone e Niardo la nomina di un nuovo parroco, e da allora tocca all’amministratore don Giuseppe Stefini, parroco di Malegno e Cividate e Vicario della Media Valle Camonica, di occuparsi delle parrocchie di Santa Maria della Purificazione e di San Maurizio. Fino a quando? Non è dato sapere.

Niardo conta quasi 2.000 abitanti e Braone circa 700: il primo è il paese dei tre patroni Sant’Obizio, San Costanzo e Beato Innocenzo con ben quattro chiese; il secondo ha oggi solo monsignor Mario Rebuffoni, classe 1943 e nativo di Braone, nelle vesti di presbitero collaboratore a garantire la celebrazione di alcune messe, con i problemi dai dall’età avanzata.

La continuità interrotta

Eppure la tradizione cattolica è ancora vibrante e in queste due parrocchie, autonome per secoli e ricche di storia. L’Enciclopedia Bresciana del compianto don Antonio Fappani cita don Antonio da Vione in carica a Braone dal 1459 al 1463, mentre per Niardo si fa riferimento al rettore don Bernardo da Cremona, che fu parroco dal 1425 al 1443. Da allora i parroci c’erano sempre stati. I sindaci Carlo Sacristani e Sergio Mattioli avevano tentato, per quanto di loro competenza, di riottenere il parroco incontrando don Pietro Chiappa, vicario episcopale territoriale per la zona 1 ( Valle Camonica, Sebino, Franciacorta e Fiume Oglio), invitandolo a farsi interprete presso il Vescovo delle esigenze delle due comunità.

Ma a tutt’oggi Niardo e Braone continuano a rimanere «vacanti» e all’orizzonte si profila forse un’unica possibilità, che dei fedeli vengano a occuparsi magari i tre sacerdoti di Breno, in vista della costituzione dell’Unità Pastorale che potrebbe comprendere le parrocchie di Breno, Pescarzo, Astrio, Braone, Niardo e Losine. L’assoluta penuria di sacerdoti in Diocesi, costringe da tempo i medesimi a occuparsi anche di tre o quattro parrocchie, ma in Valle Camonica non era mai successo che due paesi, tra l’altro confinanti, fossero costretti a fare a meno della loro guida pastorale.

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